Ci sono notizie, apparentemente celate dietro un semplice post o una news, che poi però lasciano il segno nella storia informatica. Certo, non siamo ai livelli di Linus Torvalds che annunciava il primo kernel di quello che poi sarebbe diventato Linux, ma comunque questo comunicato sulla creazione della Symbian Foundation di sicuro avrà forti ripercussioni in tutto il settore mobile.
Lo scopo dell’iniziativa, come viene detto senza troppi giri di parole, è quello di:
to create the most proven, open and complete mobile software platform – available for free
In pratica, creare un sistema operativo per mobile, gratuito e open source. Quindi in diretta e completa concorrenza con Android, che condivide la stessa mission e, di rimando, anche con Windows Mobile, in quanto anch’esso sistema operativo per dispositivi mobili.
Ma è uno in particolare l’aspetto che mi colpisce: l’ennesima conversione all’open-source di un prodotto fino a oggi chiuso e gelosamente custodito.
Questo significa che un’azienda potrà scandagliare fino all’ultima riga il codice sorgente del sistema operativo di base, personalizzarlo in base alle proprie esigenze e, a fronte di 1500 dollari da versare annualmente come quota di iscrizione alla Symbian Foundation, potrà equipaggiarlo su tutti i dispositivi che desidera, con libertà creative decisamente ampie.
Inoltre la community esistente dietro a Symbian è gia florida e ricca. Con una mossa del genere, suppongo che se ne ampieranno gli orizzonti d’azione, dandole sempre più strumenti per apportare novità ed evoluzioni, che potrebbero rivelarsi determinanti nell’ecosistema dell’hardware, software e dei servizi disponibili.
È pur vero che quanto fino a ora elencato può essere considerato valido anche per Android, sperando che per la metà del 2009 (data di rilascio prevista nella roadmap per la prima versione royalty-free della piattaforma Symbian), gli sviluppatori avranno a disposizione una versione meno acerba e più stabile del pupillo della Open Handset Alliace. Riferendosi poi alla community, anch’essa è ancora in una fase embrionale.
Inoltre, senza scendere nel merito delle distinzioni tra open-source e free-software, note solo ad alcuni tra gli addetti ai lavori, la piattaforma della Symbian Foundation sarà rilasciato con licenza EPL, Eclipse Public Licence. Questo sta a significare che le eventuali modifiche al codice di base apportate da terze parti potranno essere rilasciate anche con licenze proprietarie.
A fare le spese in negativo di questa novità, i piccoli del settore: Trolltech con il suo GreenPhone e OpenMoko. La prima, tra l’altro, già acquistata da Nokia, che in questa faccenda della Symbian Foundation fa la parte del leone e dalla quale sarebbe quindi lecito aspettarsi particolari ordini di scuderia.
Speriamo che la diffusione di Linux anche sui dispositivi embedded e l’adesione al LiPS possano in qualche modo salvarle dall’oscurità delle ombre create dalle spalle dei giganti. Chissà se poi a Redmond stanno pianificando qualche contromossa?