Ancora sul marketing di prossimità

Ancora sul marketing di prossimità

Approfitto dell’articolo apparso di recente su Corriere.it per un’ulteriore riflessione sul marketing di prossimità, che pare destinato ad affermarsi sempre più.

Esso sfrutta in particolare la connessione Bluetooth, ormai disponibile nella quasi totalità di palmari e smartphone.

Con la crescente diffusione del WiFi sia come spot che come integrazione negli apparati, dovremo sicuramente aspettarci un approdo del mobile advertising anche su tale fronte.

Al di là degli aspetti sull’invasione della privacy legati alla pubblicità all’aperto e nei centri commerciali, credo valga la pena concentrarsi sugli eventuali benefici di questa tecnica.

Musei: il visitatore potrebbe ricevere informazioni multimediali dinamiche, arricchendo le schede descrittive delle opere messe in mostra.

Luoghi turistici: consigli su aree di particolare interesse e bellezza da visitare, sui locali caratteristici e tipici da frequentare, informazioni meteo locali in continuo aggiornamento.

Aeroporti e stazioni: servizi informativi ai passeggeri su orari, ritardi, promozioni, chek-in e biglietterie.

Teatri, cinema e luoghi di spettacoli: informazioni agli spettatori di intrattenimento e sui contenuti prima degli eventi, programmazione con aggiornamento dinamico.

Congressi e fiere: notizie utili su servizi, prodotti ed espositori presenti nei diversi stand e mappa interattiva delle zone espositive.

Servizi di trasporto: comunicazioni su linee, percorsi ed orari.

Uffici pubblici: informazioni utili ai cittadini, per aiutarli ad orientarsi tra i vari servizi erogati.

Potrebbe dunque esserci un risvolto positivo per tutti.

Basti pensare alle persone non vedenti ed ipovedenti, alle quali si potrebbero fornire informazioni su numeri, percorsi e direzioni di bus, tram e treni, grazie a cellulari dotati di programmi di lettura schermo tramite sintesi vocale.

Non solo, potrebbero proliferare iniziative di supporto alla mobilità ed all’orientamento, come quelle già proposte a Varese e Bologna, cercando di evitare che restino fini a loro stesse.

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