Marc Andreessen è il nome che tutti ricollegano all’epopea Netscape. Oggi, però, Marc Andreessen è un elemento estremamente apprezzato dell’attuale parco servizi online, con la sua figura ai vertici tanto di Ning quanto di eBay. Ma il suo nome, soprattutto, è all’interno del board Facebook. Ed è proprio su Facebook che Andreessen ha sprecato parole di estrema fiducia, tali da rialzare l’attenzione sul potenziale finanziario di un servizio che ad oggi accumula tanti utenti quanto poco denaro va a calamitare.
Andreessen smonta anzitutto una previsione: se per Facebook si prospettavano entrate per 230 milioni di dollari circa a fine anno, ora l’asticella viene già alzata a 500 milioni. Facebook, insomma, sarebbe in grado di monetizzare ben più di quanto non ci si attendesse, e tutto ciò anche se il gruppo continua a rivolgere la propria attenzione altrove. Secondo Andreessen, infatti, l’obiettivo attuale non può ancora essere quello del guadagno e se il gruppo volesse raddoppiare gli introiti potrebbe farlo con estrema prontezza. Ciò, però, significherebbe una rinuncia ad opportunità future, minando addirittura il futuro stesso del network. Curiosa, a questo proposito, la differenza di vedute rispetto a Rupert Murdoch: il tycoon della News Corp, infatti, solo poche ore prima bocciava i maggiori social network negando il loro potenziale di mercato e professando invece il credo nel breve periodo e nella necessità temporanea di un passo indietro per il proprio MySpace.
Secondo Andreessen, dunque, oggi Facebook deve ancora far crescere la propria utenza così da poter guardare in faccia i guadagni soltanto tra qualche anno. Andreessen fa anche una previsione: entro cinque anni il gruppo sarà in grado di raccogliere introiti per almeno 5 miliardi di dollari, ovvero 10 volte tanto quanto promesso per l’anno in corso. La scusante della crescita vale ovviamente anche per la concorrenza: Twitter, così come Facebook, deve ancora focalizzare la propria attività e le proprie opportunità, dopodiché troverà il modo di monetizzare nel momento in cui la community sarà sufficientemente ampia ed il suo operato sarà sufficientemente identificabile. Chi vende le azioni di Facebook oggi, insomma, starebbe compiendo un errore: Andreessen ammette di non aver insistito per averle, ma sembra lasciar
Andreessen è tornato sotto i riflettori anche e soprattutto per un motivo personale: da poche ore è infatti ufficiale la sua nuova attività di venture capital avviata assieme a Ben Horowitz. Andreessen si trova tra le mani 300 milioni di dollari da investire, le idee chiare ed un certo ottimismo per quel che il networking online può rappresentare entro i prossimi anni. Non a caso, in una intervista a Fortune, il guru di Mosaic si è sbilanciato a proposito di Facebook con un «sarà più grande di Apple».