Android 2.2 trasforma il telefono in hotspot

Android 2.2 non solo migliora in modo estremo le performance rispetto alla versione 2.1 (permettendo così di portare Flash sugli smartphone), ma permette anche tethering e la creazione di un hotspot portatile direttamente dal cellulare
Android 2.2 trasforma il telefono in hotspot
Android 2.2 non solo migliora in modo estremo le performance rispetto alla versione 2.1 (permettendo così di portare Flash sugli smartphone), ma permette anche tethering e la creazione di un hotspot portatile direttamente dal cellulare

La prossima versione di Android, la 2.2 alias “Froyo”, promette di portare agli utenti 3 novità importanti: una maggior velocità rispetto alla 2.1, la possibilità di effettuare tethering e addirittura la possibilità di trasformare lo smartphone in uso in una sorta di hotspot.

La velocità è il primo elemento che balza all’occhio. Secondo le analisi Android Police le performance sarebbero addirittura moltiplicate del 450%, più che quadruplicando la reattività del sistema operativo rispetto alla precedente versione. E trattasi di un aspetto importante anche sotto un altro punto di vista: se Android intende presentarsi pienamente compatibile con Flash, infatti, ha la necessità di accelerare al massimo le performance dei dispositivi. E così, a quanto pare, sarà: Flash può essere installato e, nonostante l’esigente richiesta in quanto a CPU, sembra poter girare senza grossi problemi sui dispositivi in prova.

Il nuovo Android sarà inoltre dotato di Tethering. Ciò significa che, attraverso un normale cavetto, è possibile usare il cellulare come modem per la connettività 3G, utilizzando così un qualunque pc nelle vicinanze per connettersi alla rete secondo quelle che sono le tariffe previste dal piano dati in uso.

Tethering e configurazione hotspot su Android Froyo

Tethering e configurazione hotspot su Android Froyo

Ma non solo: Android 2.2 permetterà anche di trasformare lo smartphone in un hotspot portatile, permettendo così a chi si trova nelle circostanze di connettersi e navigare. Tale funzione, di sicuro interesse generale, è però al momento priva di dettagli. Da valutarsi l’atteggiamento dei carrier, anzitutto, e da valutarsi anche l’eventuale uso che si potrebbe fare di tale funzione se Google decidesse di mettere a frutto l’esperienza maturata con i fondi investiti in FON, ove la connettività condivisa rappresentava un valore aggiunto o addirittura una opportunità di guadagno.

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