Android 4.1 Jelly Bean, nome dell’ultima edizione del sistema operativo che ha debuttato su Nexus 7 e giungerà nei prossimi mesi anche sui terminali equipaggiati con l’ecosistema Google compatibili, vanta tra le sue novità il cosiddetto Project Butter, una tecnologia ideata dagli ingegneri di Mountain View per migliorare il livello di ottimizzazione fra terminali differenti e quindi la velocità d’esecuzione. TechReport ha provato a metterlo al confronto con Android 4.0 Ice Cream Sandwich, ottenendo risultati interessanti.
Da una parte Nexus 7 con Jelly Bean, dall’altra l’originale Transformer e l’utimo modello, il Transformer Infinity. Si precisa prima di tutto che l’intento principale del Project Butter è far sì che il sistema operativo operi a 60 fps in qualsiasi occasione, in modo da adattarsi alla perfezione alla frequenza di aggiornamento del display, che è di 60 Hz. Il tutto supportato dal triple buffering, che prepara lo schermo in previsione del prossimo comando inserito dall’utente.
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Per confrontare dunque i tre tablet, il sito ha deciso di realizzare brevissimi filmati in slow motion a 240 fps, mostrando in sostanza i benefici portati dal Project Butter. Il vantaggio vero risiede non tanto nella velocità, che è solo leggermente superiore nel Nexus 7, ma piuttosto nella fluidità del processo d’esecuzione, che presenta problematiche evidenti nei due Transformer, e nessuna nel dispositivo prodotto da ASUS e Google.
Anche la latenza nel tocco è minore rispetto ad Ice Cream Sandwich, ma trattandosi di un difetto che Android si porta dietro da sempre, è chiaro che il team di ingegneri Google deve ancora lavorare parecchio in tal senso. Dopotutto, Project Butter nasce proprio per questo: migliorare reattività e scorrevolezza complessiva di Jelly Bean e i primi risultati, come mostrano i video seguenti, fanno ben sperare.
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