Non è ancora trascorso un anno dal debutto di Android 4.1 Jelly Bean, ma i tempi sembrano già maturi per poter assistere all’esordio di una nuova major release per il sistema operativo mobile di Google. Si sta ovviamente parlando di Android 5.0 KeyLime Pie (secondo qualcuno 4.3), che stando a nuove indiscrezioni riportate in Rete potrebbe essere disponibile già nel mese di maggio, in concomitanza con il lancio dello smartphone Samsung Galaxy S4.
Del dispositivo si è tornati a parlare nei giorni scorsi, con rumor riguardanti le specifiche tecniche, il design e un’ipotesi in merito alla dotazione della piattaforma Tizen al posto di Android. Una possibilità che al momento appare piuttosto remota, considerando il successo commerciale ottenuto nel 2012 dal modello precedente basato sulla tecnologia di bigG, ma certamente non da escludere a priori. Tornando a concentrare l’attenzione su Key Lime Pie, va ricordato che la prima conferma sul nome e sul logo della release è giunta a inizio dicembre proprio da Google, con la pubblicazione di un artwork (visibile di seguito) firmato dal dipendente Manu Cornet.
Per quanto riguarda le funzionalità inedite introdotte ci si deve invece al momento affidare esclusivamente alle voci di corridoio. Quelle più accreditate parlano di un’app nativa per la gestione delle videochiamate mediante la fotocamera frontale dei dispositivi, un sistema rivisto e più comodo per la gestione dei profili utente (per passare ad esempio dalla modalità silenzioso all’attivazione della suoneria) e una migliore integrazione con i social media.
Va precisato che l’esordio già nei prossimi mesi di una nuova major release andrebbe inevitabilmente a influire in modo negativo sul fenomeno della frammentazione, vero tallone d’Achille dell’ecosistema Android. Non considerando i device della linea Nexus marchiati Google, infatti, quelli commercializzati dagli altri produttori impiegano solitamente molto tempo prima di ricevere aggiornamenti ufficiali alle nuove versioni della piattaforma, suscitando talvolta l’ira degli utenti e costringendoli a ricorrere all’installazione di ROM alternative.