Ora che Ice Cream Sandwich non rappresenta più un mistero, è possibile dare il via alle ipotesi riguardanti quelle che saranno le nuove funzionalità integrate da Google nella prossima major release del sistema operativo, Android 5 Jelly Bean. Il nome, va specificato, non è ancora stato confermato ufficialmente, ma deriva da un’indiscrezione comparsa in Rete all’inizio di settembre.
Difficile immaginare fin da ora quali saranno i miglioramenti apportati alla quinta versione della piattaforma mobile di bigG, ma la redazione di Android Authority offre alcuni spunti interessanti, tradotti e presentati nell’elenco seguente.
- Chrome: Ice Cream Sandwich introduce la navigazione a schede già vista su Honeycomb e prestazioni avanzate per il browser integrato, ma ancora nessuna traccia per quanto riguarda una versione definitiva di Chrome dedicata a smartphone e tablet. Si tratta di una mossa già fatta dalla concorrenza: Safari su iOS e Internet Explorer su Windows Phone;
- File manager: alcuni produttori, come Samsung, offrono un file manager per i propri dispositivi Android, mentre numerose alternative sono presenti sul Market, ma Google non ne ha ancora integrato uno ufficiale nel sistema operativo;
- Tastiera: a partire da Gingerbread, la tastiera di Android ha introdotto alcune interessanti migliorie, ma non ancora sufficienti a rendere del tutto comoda la scrittura dei testi su touchscreen. Con tecnologie come Swype o Swiftkey X, bigG potrebbe prenderne spunto per fare un decisivo passo in avanti in questo ambito;
- Aggiornamenti: uno dei problemi più gravi per Android, causato dalla quantità di device diversi sui quali il sistema operativo è equipaggiato, riguarda la lunga attesa (spesso infruttuosa) per l’aggiornamento alle nuove versioni della piattaforma. Con l’avvento di Jelly Bean, ci si augura che Google e i produttori collaborino per velocizzare il processo di update, evitando così agli utenti la necessità di ricorrere a ROM non ufficiali che causano la perdita della garanzia;
- Android 5.0 Lite: sarebbe di certo gradito il rilascio di una versione Lite di Jelly Bean, magari priva di alcuni funzionalità avanzate, ma comunque capace di offrire i miglioramenti di base della piattaforma anche a chi possiede un dispositivo con hardware datato;
- Pulsanti on-off: Android non offre alcun widget ufficiale per attivare o disattivare con un semplice tocco alcune funzioni come WiFi, 3G, GPS, suoneria e altro ancora. HTC e altri produttori li hanno integrati nella loro interfaccia personalizzata, mentre tutti gli altri utenti sono costretti a ricorrere a software third party come Beautiful Widget;
- Batteria: alcuni device non riescono a garantire sufficiente autonomia per coprire un’intera giornata di utilizzo. Nelle prossime release di Android, Google potrebbe concentrarsi su questo aspetto al fine di non costringere l’utenza a correre continuamente in cerca di una presa di corrente per la ricarica;
- Temi: l’interfaccia di Gingerbread, Honeycomb e Ice Cream Sandwich ha fatto passi da gigante rispetto alle precedenti edizioni della piattaforma, ma ancora garantisce un livello di personalizzazione che molti ritengono troppo limitato. Sarebbe di certo cosa gradita consentire l’impostazione di temi, sfondi e tonalità dei menu con opzioni più avanzate, senza doversi affidare ad altre applicazioni o al root dei dispositivi;
- Widget nella schermata di sblocco: HTC ha già integrato la possibilità di aggiungere widget nella schermata di sblocco, offrendo così informazioni aggiuntive da consultare senza obbligatoriamente dover riattivare lo smartphone o il tablet. Google potrebbe di certo trarne ispirazione;
- Prestazioni: è necessario proseguire sulla strada che fino ad oggi ha portato a sfruttare al meglio i processori dual core dei dispositivi portatili più recenti. Tra qualche mese sarà la volta delle CPU quad core, un’occasione perfetta per assottigliare ulteriormente le performance di smartphone e tablet rispetto a quelle di laptop e sistemi desktop.