Nuovi problemi in area antitrust in arrivo per Google. Sebbene ancora non vi sia conferma formale di quanto riferito dal Wall Street Journal, una nuova denuncia sarebbe stata depositata presso la Commissione Europea puntando il dito contro Google Play. La firma sotto la denuncia è quella di Aptoide, marketplace per applicazioni portoghese, con sede a Lisbona.
Aptoide è il maggior store indipendente di applicazioni per Android e permette ai partner di impostare e gestire il proprio store Android.
Secondo l’accusa, Google avrebbe posto in essere vari comportamenti ostruzionistici nei confronti dei marketplace rivali al proprio Google Play. Google userebbe così la posizione di privilegio conquistata da Android sul mercato per veicolare il proprio marketplace proprietario, ritagliandosi pertanto una importante fetta di quei 20 miliardi di dollari che oggi gravitano annualmente attorno al mercato internazionale delle applicazioni. La Commissione europea non conferma e Google evita di commentare la vicenda, in attesa probabilmente di avere tra le mani carte ufficiali. Aptoide, per voce del proprio CEO Paulo Trezentos, conferma: la denuncia è stata depositata e ora il gruppo cercherà di fare fronte comune con gli altri marketplace messi in qualche modo alla porta dall’attrito che Google ha sparso sulla loro strada nel mondo Android.
La denuncia non giunge sulla semplice base di sensazioni: per focalizzare meglio le proprie accuse, Aptoide ha organizzato degli esperimenti a gruppi valutando la facilità di installazione del proprio marketplace sulle varie versioni di Android. I numeri parlano chiaro: se il gruppo messo davanti ad Android 2.1 ha installato l’app store nell’80% dei casi, la percentuale scende al 45% su Android 2.3 e al 20% su Android 4.0. Sulla base di questa sperimentazione la tesi è delineata: Google pone ostacoli dolosi per impedire l’installazione di marketplace terzi, favorendo così Google Play e gli introiti relativi.
Ad oggi la Commissione Europea non ha mai avviato procedimenti di indagine nei confronti di Android, ma da tempo Joaquin Almunia lascia intendere come il primo passo possa avvenire da un momento all’altro. La denuncia di Aptoide potrebbe far traboccare il vaso, mettendo Android al centro della scena e lasciando il cerino nelle mani della commissione antitrust.