Google ha presentato ufficialmente il progetto Android Auto in occasione dell’evento I/O 2014 andato in scena a fine giugno, confermando così un forte interesse rivolto all’ambito delle quattro ruote. La piattaforma, di fatto, permetterà di integrare alcune feature della tecnologia vista finora in azione su smartphone e tablet all’interno dell’abitacolo. La fiera Auto Show 2014 in corso a Los Angeles è l’occasione perfetta per dargli uno sguardo in anteprima.
Lo ha fatto la redazione del sito SlashGear, testando la vettura 2015 Hyundai Sonata. Il funzionamento è semplice: una volta saliti a bordo è sufficiente connettere il proprio telefono (in questo caso un Nexus 5) al cavo USB in dotazione sul veicolo. In questo modo la dashboard posizionata al centro del cruscotto mostra un’interfaccia del tutto simile a quella di Android (in stile Material Design), ovviamente con un layout ottimizzato per evitare qualsiasi distrazione per chi si trova alla guida. Non manca ovviamente il supporto ai comandi vocali, che permettono di impartire istruzioni al sistema di infotainment senza mai staccare le mani dal volante e tenendo gli occhi incollati sulla strada.
La differenza principale con il progetto CarPlay di Apple è costituita da una maggiore apertura verso gli sviluppatori, che in futuro avranno modo di mettere a disposizione di conducenti e passeggeri le proprie applicazioni third party. All’atto dell’installazione Android Auto offre funzionalità come la navigazione stradale basata su Google Maps, la lettura e l’invio dei messaggi testuali, la gestione delle telefonate e alcuni servizi musicali come Spotify, Kick, Soundcloud e Songza (quest’ultimo acquisito da bigG in estate).
Il debutto ufficiale della piattaforma sul mercato avverrà nel corso del prossimo anno, grazie alla partnership siglata dal gruppo di Mountain View con aziende come Hyundai, Audi, Ford e Chevrolet. I miglioramenti ancora da apportare sono molti, sopratutto per quanto riguarda l’integrazione con la dashboard nativa delle vetture, che attualmente viene di fatto messa in secondo piano quando l’utente connette lo smartphone e lancia Android Auto.