Gestire la memoria interna dei nostri dispositivi diventa sempre più spesso un problema, in quanto la presenza di un certo numero di app più gli aggiornamenti necessari per il loro corretto funzionamento implicano a volte delle rinunce. Di conseguenza, si è costretti a cancellare definitivamente alcune applicazioni tra quelle che usiamo di meno o che riteniamo in quel momento poco necessarie. Presto però, questo problema potrebbe essere risolto grazie a una nuova funzionalità a cui sta lavorando Google per il suo sistema operativo.
Android lavora sulla funzione APK Archived
Google ha infatti svelato di essere al lavoro sulla funzionalità APK Archived, che come suggerisce il nome è una feature che consentirà agli utenti Android di recuperare spazio sul loro dispositivo, senza per questo andare a impattare sulla presenza di determinate applicazioni sul loro dispositivo. In pratica sarà possibile archiviare le app senza doverle cancellare, così da poterle richiamare rapidamente quando ritornano necessarie, senza bisogno di doverle riscaricare da e configurare da zero.
Secondo gli sviluppatori di Mountain View, con APK Archived sarà possibile recuperare circa il 60% dello spazio complessivo utilizzato da un’applicazione quando questa verrà archiviata.
La nuova funzionalità APK Archived, di cui non si ha una data di rilascio (Google accenna a un generico “entro fine anno”), sembra essere anche un’interessante alternativa agli Android App Bundle (AAB), il nuovo formato pensato per ridurre le dimensioni delle applicazioni installate. A differenza degli APK tradizionali su Android, infatti, gli App Bundle non includono risorse (come icone e altri file) che non sono necessari sul dispositivo corrente, il che libera spazio di archiviazione per altre applicazioni e giochi.
Lo scorso anno Google aveva comunicato che da Agosto 2021 non avrebbe più accettato sul suo Play Store nuove applicazioni nel classico formato APK, ma solo in AAB. Con la nuova funzionalità, quindi, è possibile che l’azienda stia giustamente facendo una piccola marcia indietro, lasciando cioè liberi gli sviluppatori di usare il formato che preferiscono per creare le loro app, da condividere poi come sempre attraverso il negozio digitale di Big G.