Tante sono state le voci corse dentro e fuori la rete su un ipotetico cellulare prodotto da Google, ma che mai hanno trovato un conferma officiale dal colosso di Mountain View.
Di ufficiale invece è arrivato Android:
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Grazie alla collaborazione con la Open Handset Alliance (che annovera tra i suoi membri HTC, Qualcomm, NTT DoCoMo, LG, T-Mobile e molti altri grandi nomi del settore) Google ha deciso di entrare nel mercato della mobilità non con un suo terminale, ma bensì grazie ad una piattaforma applicativa open-source, Android appunto.
Seguendo lo slogan “Open Software, Open Device, Open Ecosystem”, Android fornirà lo strato software che permetterà di usare tutti i device da esso supportati (ed ecco spiegata la presenza di molte produttrici hardware nell’Alliance) e dove Google si appoggerà per fornire i propri servizi in mobilità.
Nel video infatti compare l’homepage del suo motore di ricerca in versione full e Google Maps, ma non mancheranno neanche Google Docs e molte altre iniziative di bigG. Grazie al pieno supporto per le librerie grafiche OpenGL, sarà possibile inoltre integrare tra loro multimedialità avanzata, mobilità e pieno supporto al Web, il che fa presagire mashup davvero mai visti fino ad oggi.
Sempre nel video, Sergey Brin consiglia caldamente a tutti gli sviluppatori che volessero cimentarsi nella produzione di applicazioni per Android di farlo, data la natura open-source del sistema basato su un cuore Linux.
Una mossa quindi agli antipodi rispetto alla chiusura della piattaforma di sviluppo dell’iPhone e che grazie ai premi offerti dall’Android Developer Challenge, mira sicuramente a fornire fin da subito un ampio parco applicativo e, forse, cerca di accattivarsi qualche programmatore della community Maemo.
Per chi volesse cimentarsi con lo sviluppo, l’SDK è qui.
Non scordiamoci infine un aspetto davvero importante, che forse già da solo giustifica lo sforzo dietra a questa innovazione: il mercato della pubblicità.
Ne avevamo già parlato, evidenziandone uno dei limiti maggiori: la disomogeneità dei dispositivi e la difficoltà di banner avanzati, dato il poco supporto alle tecnologie del web. D’un sol colpo Android risolverebbe tutti i problemi, candidandosi come la piattaforma ideale per chi vuole fare mobile advertising. Non banale se pensiamo che nei prossimi 3 anni gli analisti calcolano che in questo mercato confluiranno più di 5 miliardi di dollari.
Ce n’è per tutti i gusti quindi: smanettoni, Web 2.0 addicted, mobile-gamers e tecnofili, imprese. Voi che scenari prevedete?