Puntuale come accade all’inizio di ogni mese, Google ha pubblicato le statistiche relative alla frammentazione dell’ecosistema Android, andando così a fare chiarezza su quelle che sono le percentuali di diffusione delle varie versioni. I numeri sono stati ottenuti analizzando la totalità dei dispositivi che hanno effettuato l’accesso alla piattaforma Play Store tramite l’applicazione ufficiale, in un periodo di sette giorni concluso il 7 marzo.
Si parte dalla ultima release, Marshmallow, che sale al 2,3% del totale. Una crescita tangibile (+1,2%), ma ancora troppo lenta, rispetto a quanto rilevato in febbraio. Serviranno il rilascio di altri aggiornamenti da parte dei produttori e la commercializzazione di nuovi device per migliorare la situazione. Procedendo a ritroso si incontra Lollipop, in rialzo fino al 36,1% (+2%), seguito da KitKat che flette fino ad arrivare al 34,3% (-1,2%), poi Jelly Bean stabile al 23,9% esattamente come il mese scorso. Chiudono il report le versioni più datate: Ice Cream Sandwich al 2,3% (-0,2%), Gingerbread al 2,6% (-0,1%) e Froyo che ancora resiste stoicamente ancorato allo 0,1%.
Difficilmente Google riuscirà a risolvere il problema della frammentazione, vero e proprio tallone d’Achille di Android, in breve tempo. Di certo, l’arrivo sul mercato dei nuovi dispositivi presentati nelle scorse settimane al Mobile World Congress 2016, molti dei quali basati su Marshmallow, contribuirà a migliorare la situazione. Se si considera però che con tutta probabilità all’evento I/O di maggio verrà presentata la prossima release del sistema operativo, non si fatica a capire che la situazione è destinata a ripetersi. I tentativi messi in campo finora per velocizzare la pubblicazione degli update da parte dei partner OEM non hanno portato i risultati sperati ed è necessario sperimentare nuove strade per far sì che il maggior numero possibile di utenti possa disporre degli aggiornamenti in tempi brevi.