La minaccia legale Microsoft nei confronti di Android si fa sempre più concreta. Nel giro di pochi giorni, infatti, Microsoft ha siglato una serie di accordi con cui va a stabilire accordi sui brevetti concedendo in licenza l’uso di Android, ossia il sistema operativo mobile concorrente.
Microsoft ritiene palese la violazione di brevetti nel codice Android e per questo motivo ne chiede il conto ai produttori che ne fanno uso. Me è questa una situazione destinata a non perdurare: lo strappo è destinato prima o poi a consumarsi.
HTC è stato il primo, l’avamposto, la mossa simbolica: Microsoft si è garantita 5 dollari per ogni Android venduto ed il produttore si è garantito copertura legale di fronte alle minacce provenienti da Redmond. Il secondo tassello è con la General Dynamics Itronix. Il terzo è con Velocity. Il quarto è stato comunicato soltanto nelle ultime ore: anche la Onkyo Corporation accetta le condizioni dettate da Microsoft e firma il proprio accordo per la vendita dei device Android.
Il commento Microsoft, firmato dal responsabile Horacio Gutierrez, è sempre il medesimo: felicitazioni per l’avvenuta stretta di mano ed un plauso per il modo in cui la proprietà intellettuale è stata rispettata. A questo punto però l’affare si ingrossa: i principali gruppi impegnati con Android dovranno fare i conti con la posizione di forza che Microsoft sta venendo ad avere e la stessa Google dovrà motivare ai propri partner la situazione emersa ed i relativi costi. Per Android dunque il fronte legale si fa caldo perché, tra le minacce di Oracle e la manovra di accerchiamento della Microsoft, i problemi rischiano di farsi eccessivamente pesanti per un sistema operativo che nutre ambizioni di dominio.