Dai nuovi risvolti dell’ormai pluriennale battaglia tra Apple e Samsung, emerge uno scritto firmato da Google alle origini del progetto Android, nel lontano 2006, prima che venisse annunciata la linea iPhone dal gruppo di Cupertino. Intitolato “Android Project Software Functional Requirements”, il documento è stato redatto per fornire ai potenziali partner hardware le linee guida utili alla produzione di dispositivi equipaggiati con la piattaforma mobile.
Allora basato su Linux 2.6, il sistema operativo era appena stato rifiutato da Samsung, spingendo Andy Rubin e i suoi collaboratori a bussare alla porta del motore di ricerca, che grazie all’entusiasmo suscitato in Larry Page ne finanziò immediatamente lo sviluppo con un primo investimento pari a 50 milioni di dollari. Interessante il passaggio che parla del mancato supporto iniziale per i touchscreen, limitando l’interazione ai soli pulsanti fisici.
I touchscreen non saranno supportati. Il prodotto è stato disegnato per funzionare in presenza di pulsanti fisici separati. Comunque, non ci sono impedimenti strutturali nell’architettura per il futuro supporto ai touchscreen.
Android Project
Software Functional Requirements v 0.91 2006
Svelato anche l’intento iniziale di sfruttare il file system FAT 32 di Microsoft, abbandonato in seguito alle richieste dell’azienda di Redmond relative al pagamento delle licenze. Sfogliando il PDF si trovano invece già riferimenti espliciti agli widget da posizionare sulla schermata principale della piattaforma (per mostrare informazioni, lanciare software ecc.) e al supporto per le applicazioni di terze parti, a testimonianza di come Google avesse già ben chiara la strada da intraprendere per portare Android al successo.
L’esordio di iPhone nel 2007 contribuì a definire l’evoluzione del settore mobile, sdoganando il concetto di smartphone come dispositivo da tenere sempre con sé, con funzionalità che vanno ben oltre la semplice gestione delle chiamate e dei messaggi SMS. La piattaforma di bigG ha poi recuperato terreno, arrivando a fagocitare la fetta più grande di market share dopo i primi anni di dominio da parte di iOS.