Nonostante integrino componenti hardware di fascia media, gli smartwatch attuali hanno ereditato dagli smartphone lo stesso difetto, ovvero la scarsa durata della batteria. Quasi, ad eccezione dei Pebble, devono essere ricaricati a fine giornata. Per eliminare questo vincolo, Broadcom mostrerà al Mobile World Congress 2015 una nuova reference design platform per i dispositivi basati su Android Wear.
La piattaforma permetterà di ridurre i consumi fino al 40%, offrendo agli OEM la possibilità di progettare smartwatch che offrono più funzionalità e maggiori prestazioni, senza incidere sulla durata della batteria. Il reference design prevede un application processor con 4 core Cortex-A7, GPS, NFC, WiFi, Bluetooth 4.2, modem 2G/3G, un sensor hub e sei sensori MEMS che possono misurare umidità, temperatura, movimento e pressione. La piattaforma supporta inoltre fotocamere e ricarica wireless.
Attualmente, Android Wear non integra un supporto nativo per il WiFi (serve uno smartphone). Con l’aggiornamento che Google dovrebbe annunciare durante l’evento I/O di maggio, gli smartwatch potranno inviare i dati direttamente sulla rete locale. Discorso analogo per modem 2G/3G, NFC e fotocamera. Ecco perché LG ha scelto un sistema operativo proprietario per il suo Watch Urbane LTE.
Oltre ai consumi, Broadcom ha ridotto anche la dimensione del circuito stampato del 40% circa. I produttori potranno quindi realizzare dispositivi indossabili più piccoli e leggeri. Maggiori informazioni verranno comunicate durante la manifestazione spagnola.