Ancora una volta gli Anonymous puntano il dito contro NATO ed FBI, anche in questo caso colpendo un “contractor” (aziende esterne in collaborazione): il gruppo coinvolto sarebbe la Mantech International Corporation, dalla quale non giungono però al momento commenti, né di conferma, né di smentita. La ManTech prende semplicemente atto del comunicato degli Anonymous e spiega di voler approfondire la questione per comunicare quanto prima l’effettivo stato di sicurezza dei propri sistemi.
Gli Anonymous avrebbero portato online una serie di scambi email con i quali sono in grado di dimostrare l’avvenuta violazione: le email sarebbero frutto della collaborazione tra la Mantech e l’FBI, 400MB di materiale che rappresentano soltanto una piccola parte dei documenti trafugati dai server. Un guanto della sfida lanciato alla controparte, insomma, e quindi la successiva pubblicazione della refurtiva per brindare alla vittoria conseguita.
Stiamo pubblicando questi documenti ManTech per far vedere al pubblico come le loro tasse sono spese. Ma non preoccupatevi, gli Stati Uniti sono un paese ricco e può affrontare questo spreco di denaro, vero?
Gli Anonymous ricordano come l’FBI abbia esternalizzato la gestione della sicurezza dei propri apparati con un contratto da 100 milioni di dollari, finiti nelle casse di un gruppo ora irriso dai cracker.