Anonymous mette a segno un altro colpo, violando i server della Polizia di Stato e pubblicando online migliaia di documenti top secret. È quanto annunciato oggi dalla divisione italiana del gruppo di attivisti, che dichiara di aver avuto accesso a i computer dove sono salvati verbali riguardanti manifestazioni, dettagli sulle buste paga dei dipendenti ministeriali, email, numeri cellulari riservati e persino immagini hard.
Un portavoce del Viminale ha risposto sulle pagine di Reuters che i tecnici sono attualmente al lavoro per verificare se quanto detto corrisponde al vero. Intanto i file incriminati (1,35 GB in totale) sono a disposizione di tutti, divisi meticolosamente in cartelle sul sito Par-AnoIA.net e raccolti in un archivio da scaricare comodamente con un click.
Da settimane ci divertiamo a curiosare nei vostri server, nelle vostre email, i vostri portali, documenti, verbali e molto altro. Siamo in possesso di una notevole mole di materiale: ad esempio documenti sui sistemi di intercettazioni, tabulati, microspie di ultima generazione, attività sotto copertura, file riguardanti i No TAV e i dissidenti, varie circolari ma anche numerose mail, alcune delle quali dimostrano la vostra disonestà (ad esempio una comunicazione in cui vi viene spiegato come appropriarvi dell’arma sequestrata a un uomo straniero senza incorrere nel reato di ricettazione).
Materiale che scotta, dunque, che copre un arco temporale compreso tra il 1998 e pochi giorni fa, che di certo metterà in una posizione poco invidiabile chi si è fino a oggi occupato della sicurezza dei sistemi informatici utilizzati dalla Polizia di Stato. È proprio su questo punto che insiste Anonymous Italia.
Il livello di sicurezza dei vostri sistemi, al contrario di quanto pensassimo, è davvero scadente, e noi ne approfittiamo per prenderci la nostra vendetta.