Gli Anonymous/LulzSec hanno colpito anche in Italia. Facendo seguito agli arresti ed ai comunicati trionfalistici che le autorità hanno comunicato nelle settimane scorse, la “legione” ha affondato il colpo contro il CNAIPIC (Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche) iniziando a pubblicare materiale segreto proveniente direttamente dai server della Polizia.
La firma dell’attacco giunge su Pastebin in allegato ai primi documenti trafugati: «’Giorno a voi. Questa è una prerelease, parte di una serie di dump che rilasceremo per rivelare alcuni fra i più importanti rapporti e segreti nelle Agenzie di law Enforcement Informatiche,e le loro pratiche illegali e amorali. Queste release saranno pubblicate e tweettate da tutta la community LulzSec & Anonymous».
E continua il manifesto:
Oggi abbiamo ottenuto l’accesso al vaso di Pandora delle agenzie anticrimine Italiane e crediamo che questo sia l’nizio di una nuova era di butthurt per la possente Homeland Security Cyber Operation Unit in Europa. Quindi abbiamo deciso di diffondere tutto quello che hanno nella rappresentanza italiana, ovverosia una task force con vaste risorse chiamata CNAIPIC. Questa organizzazione corrotta ha ottenuto e raccolto le “prove” dalle proprietà sequestrate a innumerevoli sospetti operanti nel settore dell’informatica e le ha usate nell’arco di molti anni per compiere operazioni illegali con la cooperazione di agenzie di intelligence straniere e varie oligarchie per saziare la loro brama di potere e soldi,anizchè usare i dati ottenuti per facilitare le inchieste/indagini in corso.
In tutto la documentazione è contenuta in circa 8GB di materiale, la cui provenienza è stata precisata dagli stessi anonymous: «TUTTI questi dati/documenti erano archiviati sui server del CNAIPIC, deputati a contenere le “prove” raccolte nelle analisi forensi». I contenuti sarebbero relativi ad affari di vario tipo, comunicazioni interne, contratti dal mondo petrolifero. Gli Anonymous promettono nuovi aggiornamenti entro breve, andando così probabilmente più a fondo nell’analisi dei documenti per svelare parti più “scottanti” in grado di mettere in difficoltà le autorità colpite.
La natura e la quantità del materiale pubblicato dimostrano come l’affondo sui server CNAIPIC sia cosa reale, mentre il comunicato chiude ricordando che chi attacca la “legione” è destinato a subirne la vendetta:
Il nostro movimento sotto il nome di #Antisec racchiude ad oggi moltissime crew che supporteranno le prossime operazioni Italiane. Questo è un richiamo anche per l’attacco diretto ad i nostri amici di Anonymous che nei giorni scorsi sono stati arrestati sia in Italia, che in Europa e negli Stati Uniti