Anche gli Anonymous hanno un proprio sistema operativo, o almeno così potrebbe sembrare. L’idea, sicuramente provocatoria ed utile apparentemente ad assoldare nuove forze all’interno della legione, è quella di mettere a disposizione dei partecipanti alle iniziative del gruppo un vero e proprio sistema operativo utile a tutte quelle operazioni che la vita da Anonymous richiede. Ma potrebbe essere un falso.
Il sistema prende il nome di Anonymous-OS ed è basato su Ubuntu 11.10 con Mate Desktop. A scanso di equivoci, però, va sottolineata la presa di distanze che gli Anonymous sembrano aver preso nei confronti del progetto:
Seeing lots of news about just-released purported “Anonymous OS.” BE CAREFUL! Remember the Zeus Trojan incident w/Slowloris recently!
— Anonymous (@YourAnonNews) Marzo 15, 2012
Il download del sistema è disponibile da Source Forge (1.5GB). Gli screenshot messi a disposizione tramite il Tumblr di riferimento dimostrano un sistema operativo compiuto con tanto di strumenti incorporati utili a creare il contesto ideale per le attività online di un Anonymous: ParolaPass Password Generator, Find Host IP, Anonymous HOIC, Ddosim, Pyloris, Slowloris, TorsHammer, Sqlmap, Havij, Sql Poison, Admin Finder, John the Ripper, Hash Identifier, Tor, XChat IRC, Pidgin, Vidalia, Polipo, JonDo, i2p, Wireshark e Zenmap.
Secondo quanto indicato, il progetto sarebbe stato avviato «per finalità educative, per testare la sicurezza delle pagine Web»: il consiglio diramato è quello di non distruggere alcuna pagina, poiché tale azione potrebbe essere considerata un reato. Quella che sembra essere una foglia di fico per delegare agli utenti eventuali responsabilità per l’uso che si fa del sistema, potrebbe però allo stesso tempo essere un vuoto invito atto a dare credibilità al progetto. Perché in questa fase, a quanto pare, tutto sta nel capire quanto sia effettivamente credibile il tutto.
Gli account ufficiali degli Anonymous su Twitter sembrano infatti prendere le distanze dal progetto; per contro, il team Anonymous OS respinge le accuse, affonda le ipotesi di possibili virus nascosti nel codice e difende il mondo Linux dalle insinuazioni portate avanti.
Il mondo degli Anonymous si trova così a fare i conti con la lama a doppio taglio della propria struttura orizzontale. Da una parte questo tipo di organizzazione senza vertici consente di sfuggire più agilmente alle autorità, ma al tempo stesso genera confusioni strategiche relative al fatto che una vera e propria guida non c’è, mettendo così a repentaglio i progetti ed i principi dell’intero movimento.
In assenza di conferme si consiglia di non proseguire con il download del sistema, attendendo piuttosto che si compiano le dovute verifiche per confermare la bontà del codice. Nel frattempo le immagini raccolte siano un succedaneo alla prova dal vivo del sistema operativo.
[nggallery id=417 template=inside]