Nella serata di ieri Google ha presentato tutte le novità relative al proprio motore di ricerca: la ricerca vocale, la ricerca per immagini, i passi avanti compiuti nel mobile e la sorpresa rappresentata da Google Instant Pages. Trattasi di novità, però, che vanno contestualizzate in un progetto di lungo periodo nel quale Google sta poco alla volta ridefinendo se stesso ed il proprio rapporto con l’utenza.
L’orizzonte ultimo, secondo quanto rivelato dal SVP della divisione search del gruppo di Mountain View, è dettato dalla visione di Larry Page, il nuovo CEO succeduto ad Eric Schmidt. Quelle di Page sarebbero indicazioni di lunga gittata, obiettivi a cui arrivare un passo alla volta. Ma la direzione è segnata: velocità di risposta e predicibilità dei comportamenti significano un rapporto più intelligente con l’utente ed una maggior soddisfazione finale da parte di quest’ultimo.
Tre obiettivi sono stati indicati in modo particolare, tre elementi sui quali Google sta oggi lavorando per definire la ricerca online che verrà:
- Risposte, non risultati. In tal senso Google intende davvero rivedere alla radice la matrice del proprio modo di organizzare i risultati. Quel che va a cambiare è il modo in cui le informazioni sono portate sotto gli occhi degli utenti: non soltanto presentando le pagine presso cui trovare il risultato, ma aprendo il risultato stesso ed offrendolo direttamente in pasto a colui il quale pochi istanti prima ha formulato la propria query;
- Offrire risultati interessanti prima ancora che vengano cercati. Google non è alla ricerca della sfera di cristallo, ma soltanto di un sistema che consenta al motore di rimanere connesso all’utente anche nel tempo intercorrente tra una ricerca ed un’altra: il rapporto deve farsi più continuo e dialogico, così che Google possa fornire eventuali nuovi risultati anche dopo aver effettuato una ricerca e prima di aver composto la prossima;
- Miglior contestualizzazione. Se un utente sta per spostarsi per qualche giorno in una nuova località, ad esempio, il motore dovrà tenere in considerazione questo suo spostamento per ricalibrare le risposte e renderle più adeguate al nuovo contesto in cui l’utente andrà a posizionarsi.
La ricerca online è arrivata ad uno stadio nel quale, per migliorare ulteriormente l’offerta, occorre fare un vero e proprio salto di qualità. Il motore deve farsi proattivo e le risposte devono farsi realmente istantanee. Il motore deve scomparire in qualità di strumento di mezzo e deve avvicinare quanto più l’utente all’oggetto dei propri desideri. Google ha deciso di intraprendere questa strada mettendo Larry Page alla guida. E Larry Page ha immediatamente fatto capire quale sia il percorso prescelto.
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