Il digital divide in Italia è un problema molto serio che non è ancora stato risolto del tutto. Troppe sono ancora le aree del paese in cui i cittadini non possono disporre di accessi internet a banda larga e contestualmente dell’accesso a tutti qui servizi di nuova generazione che possono far crescere, anche economicamente, interi paesi. C’è chi come l’associazione Anti Digital Divide lavora da tempo per sensibilizzare aziende ed istituzioni sul fenomeno del digital divide con l’obiettivo ambizioso di azzerarlo in tutta l’Italia.
Proprio a tale fine, Fabio Spagnuolo, dell’associazione Anti Digital Divide, ha scritto una lettera al Presidente Mattarella trattando diversi temi cari all’associazione usando come metafora il sito del Quirinale, la trasparenza della P.A. e la difficoltà nel reperire informazioni pubbliche nell’era dell’informazione. All’interno di questa lettera aperta, Fabio Spagnuolo vuole portare all’attenzione del Presidente della Repubblica alcuni importanti punti come l’OpenData e l’aggiornamento delle informazioni del sito web del Quirinale; il divario digitale; la fruibilità degli strumenti di legislazione e interpretazione delle leggi.
Nella lettera, l’esponente dell’associazione mette in evidenza come il sito del Quirinale riporti importanti informazioni non aggiornate e che questa mancanza possa essere considerata come digital divide perché denota una scarsa propensione all’uso del digitale per informare e verificare, relegando questa parte ai margini della “cosa pubblica”.
Per quanto riguarda, invece, le molte lotte condotta dall’associazione per colmare le lacune della copertura della banda larga in Italia, Fabio Spagnuolo invita il Presidente a leggerle in rete in quanto tutte documentate ma di non scegliere la carta stampata perché non offrono sufficiente copertura informativa su questi temi.
Infine, la lettera aperta si sofferma sul tema della fruibilità degli strumenti di legislazione e interpretazione delle leggi. Fabio Spagnuolo evidenzia come il sito della Gazzetta Ufficiale risulti molto complesso da utilizzare e che tutte le leggi promulgate risultino di difficile comprensione tanto da poter essere solamente interpretate senza alcuna certezza. Problemi che non rispettano quanto previsto dall’art. 3 della Costituzione italiana che afferma:
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Nella lettera si auspica, quindi che in futuro possano essere promulgate leggi di facile comprensione e che la divulgazione avvenga in maniera comoda, semplice ed efficacie.
L’articolo 3 della Costituzione italiana è stato più volte richiamato anche per i temi del digital divide ma Spagnuolo evidenzia come in questo caso è la spesa pubblica nonché la sua gestione, promulgazione, elaborazione e creazione che è evidentemente manchevole di una visione così lungimirante come la costituzione ha ipotizzato per il sistema stato.
Fabio Spagnuolo pone diversi esempi di spreco pubblico auspicando di veder applicati tutti i principi che la costituzione prevede.
Infine, il rappresentate dell’associazione Anti Digital Divide sottolinea l’importanza della digitalizzazione per il paese perché solo una corretta cultura, anche digitale, può consentire di emergere nuovamente e riprendere di nuovo quel ruolo che l’Italia ha avuto in passato sin dagli inizi della storia.
L’intero testo della missiva può essere letto all’interno del sito dell’associazione.