L’autorità garante della concorrenza e del mercato ha sanzionato Telecom con una multa salatissima: oltre cento milioni di euro. La somma è dovuta a due distinti comportamenti imputati alla società di telecomunicazione riguardo a pratiche che hanno ostacolato l’offerta dei concorrenti su rete locale e banda larga.
La notizia data dall’AGCM è certamente clamorosa, anche se non del tutto inaspettata, visto che l’istruttoria risale a quasi tre anni fa, e molto di era già detto dei problemi derivanti dalla difesa di quote di mercato delle telcom che posseggono anche le infrastrutture (problema non soltanto italiano). Ora la comunicazione ufficiale contenuta nella sentenza di 165 pagine nella quale l’Antitrust ha stabilito che l’abuso di Telecom si è realizzato attraverso due distinte condotte:
1)La società ha opposto ai concorrenti un numero ingiustificatamente elevato di rifiuti di attivazione dei servizi all’ingrosso.
2) Telecom Italia ha attuato una politica di scontistica alla grande clientela business per il servizio di accesso al dettaglio alla rete telefonica fissa, tale da non consentire a un concorrente, altrettanto efficiente, di operare in modo redditizio e su base duratura nel medesimo mercato.
In pratica, il Garante ha stabilito che Telecom ha manovrato sui piani tariffari, per difendere le sue offerte e comprimere i margini di guadagno dei concorrenti. Per la prima infrazione la multa è di 88,182 milioni di euro (pari allo 0,3% del fatturato complessivo dell’anno 2011), mentre per la seconda è di 15,612 milioni di euro. Totale: 103,794 milioni di euro.
Questa multa è il frutto di un lungo lavoro di indagine, ispezioni e anche di audizioni a cui hanno partecipato nel 2011 i concorrenti di Telecom, a partire dai denuncianti (Fastweb e Wind) che ha portato alla delibera che sostiene che le condotte della società sono contrarie all’articolo 102 del Trattato Europeo.
La multa dovrà essere pagata entro novanta giorni dalla notifica, ma il provvedimento può anche essere portato al TAR entro sessanta giorni.