L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha irrogato una sanzione complessiva di 28 milioni di euro a carico di sette società: Alpitel, Ceit Impianti, Sielte, Sirti, Site, Valtellina e Telecom Italia. Secondo l’Antitrust, Telecom Italia e le altre società coinvolte avrebbero condotto azioni lesive alla concorrenza ed in particolare nella determinazione coordinata delle condizioni economiche contrattuali e delle informazioni trasmesse al regolatore, con l’obiettivo di limitare il confronto competitivo e prevenire l’evoluzione delle forme di erogazione disaggregata dei servizi tecnici accessori.
Telecom Italia, dal canto suo, ha voluto immediatamente rispondere all’accusa mossagli dall’Antitrust evidenziando la sua correttezza operativa per quanto concerne i suoi servizi della manutenzione correttiva della rete, quelli cioè legati al ripristino della funzionalità del servizio a seguito della segnalazione di un cliente finale. L’azienda, nella convinzione di aver agito in maniera assolutamente legittima, ritiene la decisione non condivisibile in quanto i comportamenti ascritti a Telecom Italia non avevano né finalità né effetti anticoncorrenziali. La Società presenterà pertanto ricorso al TAR del Lazio per dimostrare l’inesistenza dei profili anticoncorrenziali ipotizzati nei suoi confronti.
Telecom Italia ribadisce la propria volontà di continuare a garantire agli OLO un sempre migliore accesso a tutte le informazioni tecniche e procedurali relative ai propri fornitori esterni coinvolti nell’erogazione dei servizi di manutenzione della rete, facendo seguito anche al percorso intrapreso con l’Autorità di settore nella definizione di un nuovo quadro regolamentare ancora più trasparente nei rapporti con gli altri operatori e volto al rafforzamento dei processi di equivalence.