Quello dell’Unione Europea a Microsoft è un autentico ultimatum: 2 milioni al giorno di penale costituiscono la conseguenza a cui va incontro il gruppo di Bill Gates se non ottempera al più presto ai dettami che la Commissione ha a suo tempo imposto a seguito del caso relativo al Windows Media Player. La denuncia, partita da RealNetworks, portò Microsoft ad un lungo braccio di ferro che vede oggi nell’ultimatum quella che dovrebbe rappresentare l’ultima puntata prima della chiusura del caso.
La sentenza dettava, oltre alle pene monetarie, anche alcuni obblighi procedurali e tra questi figurava la completa apertura delle informazioni necessarie ad una piena interoperabilità con apparati Windows (per pc e server) da parte di aziende terze. Il giudizio odierno è che tale apertura non sia ancora stata messa a punto, facendo così ancora gravare sul mercato il regime di quasi-monopolio che Microsoft detiene nel settore dei sistemi operativi (dominio usato per estendere illecitamente la propria vantaggiosità anche in altri ambiti).
Neelie Kroes, responsabile della Commissione Europea occupatasi del caso, dichiara di aver dato a Microsoft ogni opportunità per assolvere ai propri doveri, ma viste le circostanze l’unica via percorribile rimasta è quella della multa imposta ad ogni giorno ulteriore di disubbedienza. Nessun commento è stato al momento rilasciato da Microsoft, i cui comunicati stampa sull’argomento sono fermi all’ultima parziale soluzione rappresentata dalla distribuzione dei semi-sconosciuti Windows XP Home Edition N e Windows XP Professional N.