La relazione annuale dell’Antitrust si è occupata a più riprese della Rete. Nei confronti del Web,, infatti, l’azione dell’authority si è manifestata a più riprese ed a vario titolo, dimostrando però soprattutto in taluni ambiti una impossibilità oggettiva ad intervenire modificando alla radice la situazione problematica identificata.
Nell’illustrazione del Presidente, Antonio Catricalà, compare anzitutto Google. L’authority ricorda in questo contesto l’istruttoria portata avanti nei confronti di Google News e considera vincente l’approccio seguito per costringere il gruppo ad una maggior trasparenza, ad una maggiore apertura e ad una esperienza più lineare nei confronti dell’utenza e della concorrenza. Nello specifico:
L’Autorità italiana ha indagato, prima di tutte le altre, sulle complesse tematiche oggi all’attenzione della Commissione europea: le misure adottate nel nostro Paese consentono agli editori di selezionare e rimuovere i contenuti presenti4su Google News senza per questo essere esclusi dalla più generale visibilità sul motore di ricerca; si possono finalmente conoscere le quote di ripartizione dei ricavi che determinano la remunerazione degli spazi pubblicitari; è stato cancellato il divieto di rilevazione dei click da partedelle imprese che veicolano pubblicità su quella piattaforma.
Catricalà ha quindi spostato l’attenzione al mondo del copyright, assunto messo in discussione dal Web a seguito delle nuove dinamiche di produzione e distribuzione dellla tecnologia sfruttate. In questo caso l’Autorità Garante per la Concorrenza sul Mercato auspica un intervento legislativo che offre gli strumenti d’azione necessari:
Il caso è servito a riportare alla ribalta il tema del diritto d’autore. L’Antitrust ha inviato una segnalazione al Parlamento e al Governo chiedendo che venga rivista la normativa sul copyright, adeguandola alle innovazioni tecnologiche ed economiche del web. Serve una legge nazionale che definisca un sistema di diritti di proprietà intellettuale in grado di incoraggiare forme di cooperazione tra i titolari dell’esclusiva e i fornitori di servizi innovativi. C’è un oggettivo squilibrio tra il valore che la produzione editoriale genera per il sistema di internet nel suo complesso e i ricavi che gli editori on line sono in grado di percepire. Una nuova regolamentazione, vista la dimensione sopranazionale del fenomeno, deve essere promossa dalle Istituzioni italiane anche presso le opportune sedi internazionali, a cominciare dall’implementazione del piano d’azione della UE per la proprietà intellettuale presentato il 24 maggio di quest’anno.
Una breve bacchettata è inoltre dedicata a Telecom Italia che, assieme a Poste Italiane ed al Gruppo Ferrovie, ancora gode dei privilegi ereditati dal monopolio statale che fu:
Ancora attuale è il tema delle reti. Su chi le possiede in esclusiva grava una speciale responsabilità ma i monopolisti danno l’impressione di volerla eludere: un presunto abuso di posizione dominante è stato contestato al Gruppo Ferrovie, due a Telecom, due a Poste.
La relazione si occupa inoltre di distribuzione nel comparto dell’elettronica, sul quale l’authority afferma di aver vegliato a lungo al fine di imporre il rispetto delle norme. E la veglia proseguirà ora sull’e-commerce per garantire al mercato piena rispondenza alla legislazione in essere:
Nel mercato dell’elettronica le istruttorie concluse con impegni nei confronti di dodici catene di grande distribuzione ci hanno permesso di rendere efficace la protezione prevista dal codice del consumo che era sistematicamente ignorata dagli esercenti. Il venditore è ora responsabile del buon funzionamento dell’apparecchio, si prende cura della sostituzione o riparazione in tempi certi e ragionevoli e non può più respingere il cliente alla casa produttrice. Per gli acquisti effettuati on line è assicurata piena attuazione del diritto di recesso. Stiamo verificando sul campo, con l’aiuto della Guardia di Finanza, l’esatto adempimento, pronti a sanzionare chi non rispetterà gli impegni assunti.