Anche oltreoceano sembra essersi intensificata l’attività degli enti governativi che si occupano di antitrust: la Federal Trade Commission, stando a quanto riportato sulle pagine del Wall Street Journal, avrebbe intensificato la propria attività d’indagine riguardante l’ecosistema Android, per accertare eventuali comportamenti assunti da parte di Google riconducibili ad un abuso di posizione dominante nel mercato.
La fonte dell’indiscrezione, rimasta anonima, fa riferimento alla consultazione (da parte di FTC) di almeno due delle società che in passato hanno espresso preoccupazioni in merito alla quota di market share ricoperta dalla piattaforma del robottino verde. Al momento utilizzare il condizionale è d’obbligo, poiché né l’agenzia né il gruppo di Mountain View hanno confermato la voce di corridoio.
Un rumor che richiama alla mente quello riportato nelle scorse settimane per quanto riguarda l’Europa, che poi è andato concretizzandosi nella comunicazione degli addebiti inoltrata da Bruxelles all’azienda solo un paio di giorni più tardi. Le attività sotto la lente d’ingrandimento sono del tutto simili anche negli USA: l’agenzia statunitense intende capire se bigG ha ostacolato o meno l’installazione di sistemi operativi derivati da Android sui dispositivi destinati al mercato, favorendo la diffusione delle proprie app e dei propri servizi, a discapito della concorrenza (esistente o potenziale).
Il tutto potrebbe comunque risolversi con un accordo e senza l’avvio di alcuna azione legale, come accaduto nel 2013 con la stretta di mano tra il colosso californiano e la Federal Trade Commission che di fatto ha chiuso l’indagine relativa al motore di ricerca. Allora Google scelse di cedere qualcosa sul fronte brevetti (in particolare quelli acquisiti da Motorola), sull’advertising e sulla cosiddetta Universal Search.
Per avere un quadro completo di quanto potrebbe accadere, va considerato che il dominio di Android negli USA non è tanto evidente quanto in Europa. Oltreoceano il sistema operativo di Mountain View è presente sul 53,3% dei dispositivi in circolazione (dati comScore aggiornati a dicembre 2015), una quota di gran lunga inferiore rispetto a quella del vecchio continente. Il resto della “torta” è occupato quasi interamente da iOS (43,6%), lasciando agli altri protagonisti del settore le briciole.