C’è una società del Texas, già bollata dai media come un troll dei brevetti, che ha recentemente acquistato due brevetti relativi alle tecnologie per antivirus e ha fatto causa a 22 diverse compagnie di sicurezza perchè utilizzerebbero tecnologie derivanti dagli stessi brevetti testé acquisiti.
Tra i nomi dei querelati spiccano AVG, F-Secure, Kaspersky, McAfee, Novell, Pc Tools e Sophos, praticamente l’intero mondo della sicurezza tecnologica, colpevoli di aver indebitamente incluso nei loro software due tecnologie registrate e tutelate (una del 1994 e una del 1995). Il primo brevetto definisce una tecnologia che consente ad un utente di controllare il modo in cui un’applicazione si comporta quando combatte software maligno. Il secondo brevetto riguarda invece l’hashing dei file, cioè l’utilizzo di identificatori numerici per i nomi dei file.
Gli obiettivi della causa avviata dalla IPAT (Information Protection and Authentication of Texas) sono un risarcimento monetario e un’ingiunzione che impedisca l’utilizzo delle tecnologie descritte dai brevetti in esame. La seconda richiesta è probabilmente funzionale alla prima: le compagnie spaventate dalla possibilità di non poter utilizzare tali sistemi potrebbero infatti ricorrere ad un rapido patteggiamento.
La causa è stata indetta nel distretto est del Texas perchè quella corte è particolarmente incline a favorire le cause incentrate sui brevetti, ma in molti sostengono che la corte d’appello federale di Washington sempre di più riveda le sentenze provenienti dal quelle specifiche aule di tribunale. Le cause, infatti, dovrebbero essere sempre affidate ad una corte che sia convenientemente raggiungibile dalle parti coinvolte.