Alla bandierina dell’ultimo chilometro il gruppo Microsoft controlla il gruppo e si appresta a tirare la volata: secondo il New York Times, infatti, il team di Bill Gates sarebbe in vantaggio rispetto alla concorrenza nella corsa all’acquisto dell’importante gruppo statunitense America OnLine (controllato ad oggi da Time Warner, ma con introiti in calo ed una persistente minaccia di taglio al personale). Tra i concorrenti all’asta per AOL, va ricordato, figurano nomi del calibro di Google, Yahoo! e News Corporation.
L’acquisizione di AOL è una operazione dall’alto valore strategico perchè comporta l’acquisto di un mercato molto esteso, nonchè il controllo su di una fondamentale fonte di lucro. Ad oggi, in particolare, AOL rappresenta una fonte di entrata fondamentale per Google, andando ad incidere fino ad oltre il 10% sugli introiti del motore di ricerca: per questo motivo Microsoft (comparto MSN) potrebbe essere molto interessata al tutto. Per il gruppo di Redmond l’operazione andrebbe a togliere un capitale alla concorrenza per portarlo nelle proprie casse, il che sviluppa un doppio vantaggio la cui capitalizzazione rappresenta probabilmente la base dell’asta in atto.
Google, a quanto pare operando a braccetto con Comcast, ha un interesse uguale e contrario: garantire gli spazi promozionali che ha oggi a disposizione e negarli alla concorrente Microsoft. Per Google l’acquisizione comporterebbe però anche un esperimento esterno al semplice ambito della ricerca o del software ed oltre al capitale da garantire vanno valutate tutte le opportunità che la nuova risorsa aprirebbe al gruppo di Mountain View (a tal proposito, recentemente AOL ha acquisito il music store Music Now, quarta operazione di rilievo dopo le firme con Weblogs, Xdrive, e Wildseed).
La rivalità tra Google e Microsoft potrebbe inoltre alimentare la competitività di mercato che va a concentrarsi nel nome AOL, spingendo al rialzo la quotazione del gruppo stesso. Time Warner, alla luce di tale situazione, prende tempo e non paventa alcun desiderio di chiudere in fretta la partita pur sollecitando le operazioni di offerta. Semplicemente il CEO Richard Parsons conferma le trattative in corso ed il New York Post ribadisce la propria vicinanza al tavolo della concertazione. Una importante fetta del mercato dell’Information Technology è in ballo.