Il braccio di ferro che ha messo uno contro l’altro Google e Microsoft sta per giungere ad una conclusione e, secondo quanto emerso nelle ultime ore, Bill Gates potrebbe avere la meglio su Larry Page e Sergey Brin: Microsoft è dunque vicino all’acquisizione di America OnLine da Time Warner. L’anticipazione giunge dal Wall Street Journal.
L’accordo, secondo quanto riportato dall’ANSA, «potrebbe basarsi sulla fusione di asset relativi alla pubblicità con un minimo o nessun passaggio di denaro». In pratica per Time Warner trattasi di un accordo che potrebbe offrire una redditività maggiore nel medio/lungo periodo, ed in tal ottica l’eventuale acquisizione proposta da Google costituirebbe una proposta più debole. Nessun dettaglio ulteriore è stato comunque al momento rivelato.
Secondo il Wall Street Journal (fonte che fin dal principio ha accompagnato con anteprime affidabili il caso) la trattativa sarebbe ormai alla stretta finale. Entro «la terza settimana di Dicembre» la firma potrebbe essere ufficializzata ed a quel punto si aprirebbe una ampia analisi con al centro dell’attenzione un pacchetto pari ad oltre il 10% degli introiti di Google (ovvero quanto accumulato oggi dal motore di ricerca grazie agli spazi messi a disposizione da AOL).
Non essendo ancora trapelati i dettagli dell’accordo, ancora non è dato a sapersi su quali basi Time Warner e Microsoft gestirebbero comunitariamente AOL e di conseguenza non è ancora ipotizzabile il destino del paniere oggi in usufrutto a Google. Secondo The Register e altre fonti, ad esempio, lo status Time Warner attuale cambierebbe di poco ed i cambiamenti maggiori potrebbero essere invece per i due contendenti all’accordo: quello che Google è oggi per AOL domani potrebbe esserlo semplicemente MSN.
Curiosamente durante l’ultimo weekend AOL è stata al centro di alcuni fastidi legali dovuti all’accusa di alcuni utenti secondo cui il gruppo avrebbe replicato alcuni account del proprio database. La vicenda è ai primi passi: AOL ha negato ogni addebito ma il caso deve ancora approdare in tribunale.