America OnLine ha annunciato nella notte l’avvenuto accordo per l’acquisizione dell’Huffington Post. Si tratta senza ombra di dubbio di un colpo di grande valore per AOL che, con questa ennesima operazione, focalizza una volta di più il proprio rilancio basando il baricentro del proprio gruppo sulla produzione di contenuti di valore e pensati per la Rete.
Occorre infatti contestualizzare l’operazione all’interno di una progressiva ridefinizione di AOL: il gruppo, già proprietario di un punto di riferimento quale il blog Engadget, ha infatti fatto proprio nei mesi scorsi anche TechCrunch, il che significa portare sotto il medesimo cappello due grandi nomi del settore ed alcuni dei personaggi più influenti dell’informazione tecnologica. Fagocitando anche l’Huffington Post, ora, AOL porta nel proprio team esperienza ed idee ulteriormente nuove, alzando la posta in palio per creare una vera e propria avanguardia della produzione editoriale online.
L’accordo firmato con Arianna Huffington e Ken Lerer pone il valore della transazione a quota 315 milioni di dollari. Il sito, fondato nel 2005, ha oggi una base di utenti pari a circa 25 milioni di utenti mensili che andranno a confluire in un bacino ben più ampio rappresentato dall’intera produzione AOL. Il nuovo gruppo sarà denominato “The Huffington Post Media Group” e sarà presieduto dalla stessa Arianna Huffington, la quale avrà così sotto il proprio controllo l’intero coordinamento di nomi quali Engadget, TechCrunch, Moviefone, MapQuest, Black Voices, PopEater, AOL Music, AOL Latino, AutoBlog, Patch, StyleList ed altri ancora. Il nuovo agglomerato ha un potenziale da 117 milioni di utenti negli States e 270 milioni ulteriori a livello globale.
Tim Armstrong, Presidente AOL, ha esposto nel proprio plauso per l’operazione una forte ed esplicita stima per le capacità di Arianna Huffington, investendola così di piena fiducia per i programmi che si andranno a porre in essere per il gruppo. La creatura prima, The Huffington Post, non cambierà però natura: il sito rimarrà il medesimo e la differenza sostanziale sarà nel fatto che ora è integrato in una realtà di più ampio respiro, con possibili sinergie editoriali con altri grandi gruppi e con possibilità finanziarie ancor più elevate.
AOL spiega di aver voluto acquisire un team di piena complementarità con quanto già in possesso da parte del gruppo: facendo proprio l’Huffington Post AOL crea uno dei maggiori riferimenti statunitensi per la produzione di contenuti online con l’auspicio di poter regalare conseguenti soddisfazioni tanto agli utenti quanto agli inserzionisti. Nei giorni in cui Rupert Murdoch lancia con The Daily la propria sfida sull’iPad, insomma, AOL fa la voce grossa ricordando a tutti quanto l’editoria non sia morta, ma stia soltanto cambiando pelle.