Stando alle nuove statistiche pubblicate da Netcraft e relative alle quote di mercato dei Web Server, nel mese di agosto Microsoft ha ulteriormente aumentato la sua quota accaparrandosi nell’ultimo mese 2,6 milioni di siti mentre Apache ne avrebbe persi 991.000. Windows incrementa quindi la sua quota di mercato dell’1,4% passando così al 34,2%, mentre Apache perde l’1,7% portandosi al 48,4%. Si assottiglia così sempre più il divario tra le due tecnologie; se non avverrà una inversione di tendenza, «[Microsoft] potrebbe colmare la distanza con Apache nel corso del 2008», avverte Netcraft nel suo resoconto.
Apache si è rivelato il software open source più utilizzato nei web server sin dal lontano marzo 1996, risultando nel 2005 utilizzato dal 71% percento dei siti web e distanziando di ben 50 punti percentuali IIS di Microsoft, il quale deteneva solamente il 20,2% del mercato server. Un distacco talmente netto da sembrare incolmabile. Ma la società di Gates ha dimostrato di sapersi muovere anche in un terreno difficile dove Apache la faceva da padrone ed in meno di due anni ha portato il distacco da 50 punti percentuali a solamente 16 (ridotto a 12.2 se si prendono in considerazione solamente i siti attivi).
L’incredibile rimonta di IIS è dovuta in parte alla decisione presa dal noto registratore di domini e hoster GoDaddy nel 2006 di migrare oltre 3,5 milioni di siti dalla piattaforma Linux a Microsoft. Apache ha visto invece una notevole riduzione del suo utilizzo in seguito alla decisione di Google di abbandonare il suo utilizzo su 5,7 milioni di siti (il 4,45% dei domini registrati) in favore di una soluzione server proprietaria. A giocare in favore della soluzione proposta da Microsoft è anche il fattore sicurezza: dal 2003, anno in cui ha debuttato IIS6.0, sono state segnalate solo tre vulnerabilità relative alla sicurezza per quanto riguarda tale software, molte meno delle 13 ricondotte dal 2005 alla soluzione Apache.