Durante la Social Media Week 2015 di Roma, Fabio Lalli e Simone Cinelli di IQUII hanno tenuto un panel sul tema App Engagement, ovvero come attirare utenti sulla propria app mobile. Il problema è infatti centrale per la riuscita di una Social Media Strategy di livello, focalizzando le risorse nella giusta direzione al fine del raggiungimento degli obiettivi preposti.
App Engagement con IQUII
Durante il panel ci si è concentrati anzitutto sulle tipologie di utenti esistenti nel mondo delle app e delle strategie per cercare di sopravvivere nell’oceano di applicazioni che vengono pubblicate ogni giorno o, nel migliore dei casi, di riuscire a farsi un nome e figurare tra le più scaricate.
Tra le motivazioni che portano ad uno scarso coinvolgimento dell’utente o addirittura alla disinstallazione delle app vi sono problemi quali:
- difficoltà nell’utilizzo;
- cattiva user interface;
- problemi di stabilità come crash o errori.
Tipi di utenti
Le tipologie di utente riscontrabili vengono identificate sostanzialmente in quattro categorie: newbie, passerby, dormant, engaged.
- i newbie sono coloro che hanno appena scaricato l’app mobile e che si trovano ad utilizzarla per la prima volta. Dovranno essere immediatamente colpiti da un particolare, dovranno provare il cosiddetto “effetto wow”, altrimenti con molta probabilità disinstalleranno l’applicazione;
- i passerby sono di solito gli utenti che sono stati reclutati tramite campagna a pagamento e che, con delle piccole accortezze e reminder possono diventare utenti migliori. Di solito vengono utilizzate notifiche che sfruttano la cosiddetta FOMO (Fear Of Missing Out), ovvero un messaggio che propone un vantaggio ma che scadrà a breve;
- i dormant sono coloro che hanno cessato l’utilizzo dell’app dopo un certo periodo di attività. Un messaggio altamente personalizzato, magari basato sulle ultime ricerche effettuate, può essere una buona strategia per invogliare l’utente a tornare sull’applicazione;
- gli engaged sono gli utenti attivi costantemente. L’unico modo per mantenere a lungo un utente già attivo è mostrargli continuamente nuovi contenuti e funzionalità ancora non utilizzati e congratularsi con lui per il tempo passato sull’app.
Trattasi di strategie che fanno leva sulla psicologia dell’essere umano, perché oltre ad analizzare la mole di dati che gli vengono fornite dai software appositi, chi vuole che la propria app abbia successo deve capire le necessità dell’utente e soddisfarle nel miglior modo possibile, garantendo però che l’utente si comporti secondo le modalità che renderanno in termini economici o di immagine al committente.
Bisogna inoltre assolutamente cercare di evitare i feedback negativi, che possono danneggiare gravemente la riuscita di una strategia di social marketing. È infatti noto che gli utenti sono molto più propensi a lasciare un feedback negativo piuttosto che uno positivo: lottare questa sorta di inerzia verso la negatività è ciò che può fare la differenza, poiché soltanto una buona reputazione può garantire risultati nel lungo periodo e massima evidenza nelle vetrine per app da cui gli utenti attingono suggerimenti per nuovi download.
In collaborazione con Jacopo Pontone, Tweaknology