App Immuni, 5 curiosità che potreste non conoscere

Alcune curiosità su Immuni, app per la gestione del contact tracing scelta dal Governo con lo scopo di fronteggiare il coronavirus.
App Immuni, 5 curiosità che potreste non conoscere
Alcune curiosità su Immuni, app per la gestione del contact tracing scelta dal Governo con lo scopo di fronteggiare il coronavirus.

Immuni è l’app scelta dal Governo italiano per la gestione del contact tracing nella Fase 2 dell’emergenza coronavirus. Sarà disponibile per Android e iOS, distribuita gratuitamente e scaricabile su base volontaria. Dovrebbe debuttare verso la fine di maggio e si poggia sulla conformità al modello europeo delineato dal Consorzio PEPP-PT, sulla capacità di contribuire al contrasto della pandemia e sul rispetto della privacy.

A tutela degli utenti, infatti, l’esclusione di un’invasiva soluzione basata su GPS, così come la facoltà di scelta in merito al download (vale la pena considerare che, per valutare l’effettiva efficacia di Immuni, almeno il 70% degli italiani dovrebbero scaricarla). Si è parlato del possibile periodo di debutto dell’app, così come dei dati cancellati entro il 31 dicembre 2020 da Immuni, ma ci sono alcuni retroscena che è interessante approfondire. Ecco dunque 5 curiosità su Immuni che potreste conoscere.

Cinque cose da sapere su Immuni

Sviluppata dal team di Live Quiz ()

Circa un anno fa, spopolava il gioco per dispositivi mobile Live Quiz: disponibile ancora oggi, consiste in una piattaforma su cui gli utenti si riuniscono alla stessa ora per rispondere a 12 domande, con la possibilità di vincere premi veri. Sbagliando una risposta, si perde la chance di portarsi a casa il gruzzolo. Tuttora il gioco vanta un bacino utenti di migliaia di giocatori, che, puntuali come un orologio svizzero, alle 13:30 e alle 21:00 di ogni giorno lanciano l’app per partecipare al quiz. Cosa c’entra con Immuni? Ebbene, lo sviluppatore dell’app scelta dal Governo per la gestione del contact tracing è lo stesso di Live Quiz, Bending Spoons.

I colori di Immuni ()

Immuni chiarirà lo stato di salute di una persona in base ad alcuni colori. Sebbene al momento non ci sia ancora nulla di ufficiale, il verde dovrebbe segnalare che un utente è negativo al coronavirus, quindi avrebbe la possibilità di circolare senza problemi e di avvicinarsi alla gente (rispettando ovviamente le distanze di sicurezza); il rosso dovrebbe indicare una persona affetta da COVID-19, quindi contagiosa e possibilmente da evitare; il giallo potrebbe invece etichettare chiunque abbia avuto contatti minimi con una persona positiva (se, per esempio, l’ha incrociata al supermercato), mentre l’arancione coloro che ne hanno avuti di ripetuti, prolungati e ravvicinati (per esempio, nel caso di un familiare malato).

Un’app open source ()

Uno degli aspetti più importanti di Immuni è che sarà un’applicazione open source: ciò significa che potrà essere utilizzata da altri governi nella lotta contro l’agente patogeno che ha messo in ginocchio il mondo intero. Ovviamente Bending Spoons si è resa disponibile a concedere la licenza d’uso aperta e gratuita per spirito di solidarietà, visto il momento critico che tutti stanno vivendo, uniti e nella precarietà.

Test a Maranello ()

Non si sta parlando di Formula 1. L’app Immuni è stata testata a Maranello, proprio nell’hub Ferrari. Il debutto è vincolato al rilascio delle Api di Apple e Google che facilitano la comunicazione tra dispositivi mobile con sistema iOS e Android. Secondo il Governo italiano, l’applicazione è importante per rilanciare il Paese, così come i tamponi, le cure a domicilio, lo screening sierologico e i dispositivi di protezione messi a disposizione.

L’alternativa a Immuni ()

Considerando che l’applicazione di Bending Spoons dovrebbe essere distribuita a fine maggio, nonostante la Fase 2 cominci già dall’inizio del mese, in molti si sono chiesti se non sia troppo tardi per scongiurare una ricaduta. Ma soprattutto, sono tanti coloro che contestano Immuni per i più svariati motivi: per esempio perché non è stata testata su dati sanitari, poi perché le policy relative alla privacy non sono state ancora rese pubbliche e, infine, perché è stata scelta da una task force ministeriale di 74 esperti, non si sa bene come. Nel frattempo è stata pubblicata Sm-Covid-19, l’app “rivale”, che a quanto pare sta riscuotendo un ottimo successo sugli store digitali Apple e Android. Il gran numero di download è dovuto anche alle recenti voci di corridoio secondo cui scaricare Immuni sarebbe potuto diventare obbligatorio.

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