L’applicazione più amata è sempre Whatsapp, Instagram va fortissimo grazie anche agli adulti, e le previsioni meteo sono una vera passione degli italiani. Lo studio di Vincenzo Cosenza sui dati comScore di inizio 2016 svela questo e molto altro sulle applicazioni più utilizzate in Italia, mostrando anche l’invecchiamento della popolazione di utenti grazie alla diffusione di smartphone con queste app preinstallate e indispensabili per il loro funzionamento.
La classifica non è sorprendente, se non forse per il grande peso che ha ancora Google e la sua costellazione di prodotti considerando che non è certo un’azienda incentrata sulle applicazioni. Il primo posto di Whatsapp, con 18,4 milioni di italiani (in crescita del 19% rispetto al 2015) è scontato, così come il ruolo di Facebook, utilizzato via app da circa 14,2 milioni di italiani (+12%), anche se non è dato sapere la quota di coloro che usano Facebook Messenger (ma dovrebbe essere attorno a poco più della metà).
Dei 37,5 milioni di italiani connessi alla rete, 17,1 milioni lo fa usando sia dispositivi fissi, che mobili, mentre 8 milioni scelgono esclusivamente smartphone e tablet (in crescita del 36% rispetto all’anno scorso). L’87% di chi ha navigato da uno smartphone dichiara di averlo fatto attraverso una applicazione. In valore assoluto sono 27 milioni i connazionali che dichiarano di aver usato un app, con un incremento del 19% rispetto a gennaio 2015. In questo quadro economicamente molto florido, si staglia un fenomeno quasi irrealistico: la passione nostrana per le previsioni del tempo, testimoniata dall’uso dell’app Il Meteo, consultata da 3,4 milioni di persone, cioè più di Twitter. Che ancora non sembra uscire dalla crisi.
L’età media
È opinione di molti che la crescita straordinaria, ad esempio, di Instagram, secondo social medium più amato, usato da 4,2 milioni di italiani ed in crescita del 27%, sia dovuto all’ingresso di fasce d’età prima escluse. Lo spiega bene Cosenza: la coorte che fa registrare i più elevati tassi di crescita nell’uso delle applicazioni, sia in generale che di social media, è quella degli ultra 55enni. Qui Instagram cresce del 206% anno su anno, Twitter del 109% e Facebook dell’80%. La fascia 13-17 anni riflette invece bassi tassi di crescita perché è già più avvezza alle tecnologie. E chi è assente da queste rilevazione? Indovinato: Snapchat.
Luca Alagna, dalla sua pagina-blog su Facebook, analizza i fenomeni di social media marketing, e sulla rielaborazione di Cosenza arriva a questa conclusione:
Credo sia evidente una certa inerzia sull’uso delle app. Google, Outlook, Skype, sono abitudini che ti trascini dal desk e porti sul mobile. È impressionante la forza del servizio meteo, in Italia sembra un elemento di conversazione, di interesse, superiore alla tradizione anglosassone. Questo si riflette anche sul mercato pubblicitario: ilmeteo è diventato una piattaforma di advertising importantissima. Sull’età media penso che un ruolo sia giocato dai device, e oggi alcune applicazioni non possono più essere considerate di moda tra i giovani. Hanno utenti di tutte le età.