App Store: è in arrivo uno scandalo inconsapevole per Apple? A quanto pare, sulla versione americana e cinese dello store è sbarcata un’app in odor di prostituzione, su cui Cupertino non avrebbe operato un ferreo controllo. Si chiama Dongguan Massage Guide e, sotto l’aura soft delle sue schermate, nasconderebbe invece veri servigi a luci rosse.
Come ben noto, su iOS Apple non permette contenuti hard: ogni applicazione in odor di vago sesso, infatti, viene sistematicamente rifiutata da App Store e a farne le spese sono stati addirittura dei capisaldi della letteratura come James Joyce e Oscar Wilde. Ma cosa succede quando le informazioni contenute in un software sono scritte in cinese mandarino? Succede che qualcosa sfugge alla Mela.
Questo “qualcosa” non è altro che la descrizione di certi lavoretti virtuali promessi da alcune ragazze presenti nell’applicazione. L’app, infatti, si propone di recensire i centri di massoterapia nei pressi di Hong Kong, Guangzhou e Shenzhen, ma in realtà offre di sotterfugio giovani pronte a prostituirsi. Un fatto che di certo non stupisce, considerato come siano numerosi i “centri massaggio” gestiti da cinesi anche nelle nostre città che, in realtà, praticano tutt’altro al loro interno.
Apple ha lasciato intendere di essere nel mezzo di una verifica dell’applicazione, per scoprire se vi siano davvero dei contenuti censurabili. Qualora si trattasse davvero di un software dedicato alla massoterapia, Dongguan Massage Guide non subirà alcun ban da App Store. Ma la vicenda sottolinea uno dei tanti limiti del negozio di Cupertino: la differenza culturale – e soprattutto linguistica – che separa il team di Apple dalle zone più remote dalla California genera scandali e strafalcioni.