App Store è sicuramente il primo store virtuale per dispositivi mobile al mondo: nessun concorrente, infatti, può contare su una libreria così fornita come quella messa a disposizione agli utenti da Cupertino e, ovviamente, dall’infinito numero di sviluppatori di terze parti. Un successo che, tuttavia, non è destinato ad arenarsi nemmeno con la fitta concorrenza del 2011: ad affermarlo è una previsione di IHS iSuppli.
A trainare la vendita di software per iOS, quindi compatibile con iPod Touch, iPad e iPhone, sarà ovviamente il settore dei videogiochi. Il gaming ha infatti trovato un punto saldo nei device portatili targati Mela e, per questo, sempre più esperti del settore videoludico stanno puntando su questo ambiente di sviluppo. E a beneficiarne saranno anzitutto le vendite, con una crescita stimata attorno al 63,4% e dei ricavi prossimi ai 2,91 miliardi di dollari, di cui 1,6 miliardi solo dal settore dei videogiochi. Ed entro il 2014 questo dato potrebbe addirittura raddoppiarsi.
Ma quali sono i motivi che spingono App Store a battere ogni record? Primo fra tutti, la diffusione: i tre device targati Mela possono contare una distribuzione capillare fra gli utenti, anche quelli meno affini a Cupertino, nonostante la grande concorrenza. Segue poi la facilita d’installazione del software, la stabilità di gioco e la libreria pressoché infinita di titoli, fattore quest’ultimo che determina un vantaggio competitivo non da poco sui competitor.
Nulla sarebbe stato possibile, però, senza l’apporto dei developer. Pare che gli sviluppatori siano soddisfatti del modello di revenue sharing di Apple, tanto che il 55% delle “top app” sono tutte a pagamento: la società trattiene il 30% per i costi di gestione, storage, banda e pubblicazione, lasciando il resto alle società di terze parti. Lo stesso non è accaduto per gli editori che, davanti a una simile proposta, hanno dimostrato più di una titubanza per inaugurare la presenza dei loro magazine su melafonini, tablet e player musicali.