Nonostante pochissimi giorni fa Apple abbia riconosciuto la possibilità di rimborso per gli acquisti effettuati su App Store dai bambini, chiedendo ai genitori un maggiore controllo per i loro pargoli, c’è chi ci è cascato di nuovo: un bimbo inglese ha speso 2.000 euro in applicazioni in poco meno di 10 minuti. Ecco come iPad può diventare un incubo – fortunatamente a lieto fine – per la famiglia e soprattutto per il portafoglio.
Danny Kitchen, un bambino di 5 anni di Bristol, ha trascorso lo scorso sabato giocando con il tablet targato Mela del papà. Attirato probabilmente da un piccolo messaggio pubblicitario, il bimbo ha chiesto al padre di poter scaricare un videogioco gratuito, pregandolo di inserire la password per il download. Consegnato l’iPad al babbo e inserita la password, il soddisfatto Danny ha passato i successivi dieci minuti a divertirsi tra suoni, colori e mille attività, per poi uscire in giardino per dedicarsi a giochi ben meno virtuali in compagnia dei suoi amici di sempre. Tutto apparentemente normale, uno scenario ormai comune a tantissime famiglie occidentali, se non fosse per una fattura cumulativa di quasi 2.000 euro in download.
Sono stati i genitori, Greg e Sharon, ad accorgersene la mattina seguente, quando si sono trovati la casella di posta inondata dalle notifiche di iTunes per avvenuti acquisti in app: da pochi centesimi a 70 euro l’una, il loro Danny è riuscito a spendere 1.965 euro in 10 minuti. Come ciò sia stato possibile, però, non è dato ben sapere. Generalmente gli acquisti in app, anche qualora fossero cari rispetto alla media di App Store, non permettono di accumulare una simile somma. È quindi probabile che il bimbo abbia speso denaro nell’acquisto di moneta virtuale – le tipiche “monetine” di tanti videogame, che l’utente può guadagnare eseguendo azioni all’interno del videogioco o comprandole direttamente nel gameplay – anche se la famiglia non è mai riuscita a ricostruire completamente l’arcano. Così ha raccontato mamma Sharon:
«Eravamo rilassati e distratti, essendo il sabato un giorno in famiglia. Danny ha chiesto a mio marito la password per un download gratuito. Mio marito l’ha negata e Danny ha insistito: “Per favore, papà, è solo un gioco gratis”. Così mio marito ha preso l’iPad, l’ha avvicinato al petto, ha inserito la password e l’ha riconsegnato al bambino. Ha giocato circa per 10-15 minuti, poi ha smesso perché poco dopo siamo usciti. […] Alle 6 del giorno dopo ho controllato la posta e ho visto numerose mail provenienti da iTunes. Tutte uguali, ho pensato fosse un errore. È stato solo quando la compagnia della carta di credito mi ha chiamato per chiedermi se le 19 transazioni fossero normali che mi sono accorta di quanto fosse successo».
Fortunatamente Apple è corsa in soccorso della sbadata famiglia e ha rimborsato la somma spesa, come gli stessi genitori confermano:
«Apple è stata fantastica nell’aiutarci a ottenere un rimborso».
Ora su quell’iPad sono stati inseriti dei controlli parentali, affinché il piccolo Danny non cada più in simili tentazioni.