A settimane dall’eliminazione del gioco per volontà del suo creatore, la mania per Flappy Bird non si è di certo fermata. E, a quanto pare, starebbe dando del filo da torcere al team di approvazione del software su App Store, nonostante da qualche giorno Apple abbia deciso di rimuovere un gran numero di cloni dal suo negozio virtuale. Sarebbero addirittura 60 gli esemplari sottoposti a verifica ogni giorno, uno ogni 24 minuti.
Apple e Google hanno cercato di bloccare l’ondata di cloni che da giorni imperversa in Rete, per un videogioco che continua a far proseliti proprio per la singolare vicenda che lo vede protagonista. Eliminato “perché causa di stress” da parte del suo sviluppatore vietnamita, molti altri developer hanno deciso di crearne i più svariati remake. Con il risultato che Cupertino e Big G hanno iniziato a eliminare a ritmo serrato le copie, per ovvia violazione della proprietà intellettuale del legittimo creatore. Lo sforzo non basta, però: soprattutto in quel di Cupertino, il ritmo di cancellazione non sta al passo delle nuove richieste di verifica.
Non vi è solo l’hype mediatico a trainare la progettazione, anche la relativa facilità con cui i cloni possono essere realizzati: il codice è decisamente elementare, bastano tre ore per ottenere una versione completa partendo da zero. E considerata la mania in corso, la speranza è quella di monetizzare il più possibile il software, sfruttando il desiderio dell’utente di scaricare o acquistare qualsiasi versione pur di collezionare tutti i “flappy” disponibili. Al momento il campione d’incassi è Tiny Flying Drizzy, dove l’uccellino della versione originale è sostituito dal viso del rapper Drake.
È molto probabile che la mela morsicata intervenga per limitare o bloccare definitivamente il fenomeno, anche se non si può dire Apple non abbia le sue responsabilità nel caos che si è venuto a generare. Sì, perché il funzionamento attuale di App Store prevede dei suggerimenti per le chiave non presenti in archivio, quindi chiunque cerchi “Flappy Bird” si ritroverà davanti agli occhi la comodissima lista di tutti i cloni mai realizzati. E forse non sono i developer da biasimare: con solo tre ore d’investimento e poco più di 100 dollari per coprire i costi, chi non sfiderebbe la fortuna nel tentativo di cavalcare una moda e intascare un bel gruzzoletto?