Anche quest’anno, come ormai da tradizione, Apple ha iniziato ad avvisare gli sviluppatori sul consueto periodo di chiusura dell’App Store Connect. Dal 23 dicembre al 27 dicembre, i servizi legati alla suite di strumenti basati sul web per la gestione delle app vendute sull’App Store per iPhone, iPad, Mac, Apple Watch, Apple TV e iMessage, “rimarranno chiusi per ferie”, pertanto non saranno accettate nuove applicazioni e aggiornamenti.
Durante il periodo di inattività rimarranno invece accessibili agli sviluppatori gli altri strumenti dell’App Store Connect. L’azienda di Cupertino ha di conseguenza invitato gli operatori che hanno intenzione di inviare e vedersi approvate le loro release, di farlo entro i tempi prestabiliti, o di attendere eventualmente la riapertura.
Niente commissioni del 30% fino al 2021
Sempre in tema di sviluppatori, Apple ha anche comunicato l’intenzione di prorogare fino a giugno del 2021 la scelta di non addebitare la sua commissione del 30% per gli acquisti in-app per determinati eventi online, la cui scadenza era prevista per la fine di dicembre di quest’anno.
La volontà del colosso di Cupertino è infatti quella di continuare ad aiutare gli sviluppatori e le aziende in difficoltà a causa della pandemia.
Mentre il mondo combatte il COVID-19, riconosciamo che l’adattamento delle esperienze personali al digitale continua ad essere una priorità assoluta. Anche se le app sono necessarie per offrire qualsiasi esperienza di gruppo online a pagamento tramite acquisto in-app, in conformità con la linea guida 3.1.1 di revisione dell’App Store, abbiamo temporaneamente rinviato la scadenza originale di dicembre 2020. Per consentire ulteriori tempi per lo sviluppo di soluzioni di acquisto in-app, questo termine è stato quindi prorogato al 30 giugno 2021.”
Ricordiamo che Apple addebita di solito una commissione del 30% per tutti gli acquisti e gli abbonamenti in-app, con una percentuale che scende al 15% sugli abbonamenti di durata superiore a un anno, cosa che ha spesso scatenato polemiche e causato vere e proprie battaglie legali con alcuni importanti aziende del settore dell’intrattenimento e social.