L’App Store di Apple è al centro di un acceso dibattito per aver ospitato numerose app inappropriate, nonostante siano classificate come sicure per bambini a partire dai 12 anni. Un recente rapporto rivela che alcune di queste applicazioni sono persino considerate adatte a bambini di appena quattro anni.
Lo studio, condotto dalle organizzazioni no-profit Parents Together Action e Heat Initiative, ha analizzato 800 app in sole 24 ore, scoprendo che ben 200 di esse contenevano contenuti inappropriati. Tra queste figurano app per il tracciamento del digiuno e della perdita di peso, simulatori di spaccio di droga, giochi violenti, chat anonime e applicazioni per relazioni virtuali basate su intelligenza artificiale. Inoltre, alcune VPN, erroneamente classificate come sicure per i bambini, potrebbero essere utilizzate per accedere a contenuti pornografici o estremisti.
Gli esperti sottolineano che le app di chat anonime, in particolare, possono alimentare fenomeni come il cyberbullismo, aumentando il rischio di depressione e autolesionismo tra i giovani utenti. Il rapporto evidenzia inoltre che categorie come le app per la perdita di peso e quelle che consentono l’accesso a Internet non filtrato sono particolarmente problematiche, con quasi tutte classificate come adatte a bambini di 4 anni o più.
Secondo il rapporto, sia Apple che gli sviluppatori delle app avrebbero incentivi economici a mantenere le classificazioni di età più basse possibili, per raggiungere un pubblico più ampio. Tuttavia, manca un sistema di verifica indipendente per garantire che tali valutazioni siano effettivamente appropriate per l’età degli utenti.
Gli autori del rapporto hanno chiesto a Apple di adottare un sistema di revisione indipendente, simile a quello utilizzato dall’industria cinematografica tramite la Motion Picture Association (MPA). Questo potrebbe garantire maggiore trasparenza e una protezione più efficace per la sicurezza dei bambini.
La questione emerge in un momento delicato per l’App Store, già sotto scrutinio per presunte pratiche anticoncorrenziali. Nel marzo 2024, infatti, Apple è stata multata di 1,8 miliardi di euro dall’Unione Europea per abuso di posizione dominante, limitando i concorrenti nel settore dello streaming musicale.