Apple ha reso noto di aver distribuito, in occasione di un’iniziativa promossa con l’associazione no profit Teach for America, volta ad eliminare le diseguaglianze tra gli istituti scolastici, 9.000 iPad di prima generazione ad insegnanti operanti nelle comunità più povere degli States.
La diseguaglianza tra i vari istituiti scolastici è uno dei problemi principali per l’istruzione statunitense, che degenera spesso in gravi episodi di violenza e degrado. Il messaggio lanciato con il prezioso omaggio, oltre ad un naturale ritorno di marketing per la società di Cupertino, è quello di far comprendere all’insegnante quanto potrebbe essere l’utile l’iPad per migliorare i risultati della propria classe e relativi studenti.
Naturalmente, non è certo un oggetto tecnologico di ultima generazione ad incrementare in modo sostanziale il rendimento dei ragazzi, ma è senza dubbio un’arma in più in mano agli insegnanti per spingere al meglio verso l’apprendimento gli allievi. Basti pensare che un insegnante di una scuola di St. Louis, Katie Remington, ha portato il proprio iPad a scuola (ricevuto tramite il programma di Teach for America) promettendo a chi avesse completato in tempo e correttamente i compiti di provarlo per un’oretta, nell’originale “iPad Time“.
Probabilmente, per fare un uso migliore del dispositivo gli insegnanti dovrebbero averne più di uno a disposizione per ogni classe. Per il momento però è un buon inizio che magari in futuro potrebbe aprire la strada ad un sistema di apprendimento innovativo anche per gli studenti meno fortunati, che sfrutti con intelligenza ciò che le tecnologie di questi tempi sono in grado di offrire. Per Apple, al contempo, si tratta di una iniziativa utile ad imporre il verbo di iOS fin dalla tenera età, propinando il touch di Cupertino come sistema su cui strutturare l’apprendimento tanto del contenuto, quanto dello strumento.