Apple è pronta a pianificare un proprio Content Delivery Network (CDN). E, per farlo, vorrebbe stringere degli accordi speciali con gli ISP statunitensi, affinché il download da iTunes e iCloud sia super-veloce. Il tutto generando polemiche sulla net neutrality, così come già accaduto per alcuni competitor nelle ultime settimane.
Nonostante gli enormi – ed ecologici – data center di Apple, per gli acquisti su iTunes e gran parte dei servizi iCloud, la Mela si affida da sempre a società esterne come Akamai. Pur controllando direttamente file e contenuti, questa scelta si è resa obbligata per la qualità dei servizi offerti dai partner, come i tempi di uptime dei server, le interconnessioni gli snodi internazionali della Rete, la facilità nel garantire i download anche nei periodi di picco. Basti solo pensare al rilascio di una nuova versione di iOS o OS X: ogni volta che accade, il download contemporaneo da parte di milioni di utenti Apple riesce a rallentare le performance del Web nel suo complesso.
Stando alle dichiarazioni dell’analista Dan Rayburn, dopo 5 anni di incessante lavoro ora Cupertino sarebbe pronta a inaugurare un proprio CDN, senza così dover passare da intermediari di terze parti e garantendo addirittura performance maggiori. Per raggiungere questo obiettivo, però, la Mela vorrebbe sottoscrivere dei particolari contratti con i principali ISP statunitensi, una sorta di priorità a pagamento sulle richieste di banda e di velocità d’interconnessione di cui Apple potrebbe aver bisogno. Si tratta, in senso lato, di un proposito simile a quello già verificatosi tra Netflix e Comcast, che tante polemiche ha generato perché sarebbe in contrasto con la net neutrality: se i big dell’informatica e dell’intrattenimento possono acquistare la precedenza sulle migliori infrastrutture della Rete, non si verrà a creare un’Internet a due velocità?
Al momento, però, si tratta solo di indiscrezioni che non trovano conferma né da Apple né dagli eventuali ISP coinvolti. Ed è forse proprio per questo che la polemica sulla neutralità della Rete, a differenza del già citato caso Netflix, non è ancora esplosa: per quanto è dato oggi sapere, Cupertino potrebbe anche non realizzarlo mai un proprio CDN.