L’indiscrezione era già circolata diversi anni fa, con una pronta smentita da parte dei gruppi interessati. Eppure oggi la notizia torna in voga, grazie anche all’intervento di Amit Daryanani, analista di RBC Capital Markets: Apple è pronta ad acquisire Disney? Si parla di una “confluenza di eventi”, tali da convincere il gruppo di Cupertino al grande passo. Dalle parti della California, tuttavia, non giunge alcuna conferma in merito.
Apple sta cercando di espandersi sempre più sul fronte dei servizi: non solo con App Store e iTunes Store, ma anche con i successi di Apple Music, una piattaforma di streaming che ha permesso ad Apple di ottenere ben 20 milioni di utenti paganti in poco meno di due anni. In quest’ottica, secondo Daryanani, l’acquisizione di Disney da parte potrebbe rappresentare la mossa perfetta: in un sol colpo, il gruppo di Cupertino vedrebbe ampliarsi il proprio portfolio media e contenuti, battendo la concorrenza di Amazon, Netflix e di tutti gli altri attori del mercato similari. L’esperto, inoltre, sottolinea come il gruppo di Cupertino potrebbe anche approfittare di un rimpatrio di capitale per poter portare a termine l’acquisizione.
La forza di Apple potrebbe essere nel prezzo, poiché capace con le sue risorse di battere qualsiasi altro competitor sulla piazza: Cupertino, infatti, potrebbe essere pronta a pagare ben il 40% in più sul valore attuale di Disney, portando le azioni a 157 dollari l’una. Un processo che potrebbe quindi essere particolarmente costoso per Cupertino ma, allo stesso tempo, anche del tutto prolifico in itinere: oltre alle grandi produzioni del gruppo, infatti, Apple potrebbe rafforzare la propria presenza sul sempre vincente settore dello sport. Disney, ad esempio, possiede il network sportivo ESPN e la Mela potrebbe applicare le proprie tecnologie non solo sul campo, ma anche per la fornitura di servizi in streaming per l’utenza.
Allo stesso tempo, Apple si ritroverebbe a controllare direttamente alcuni dei franchise di maggior successo sul fronte cinematografico, dalla saga di “Star Wars” a quella di “Thor”, nonché network televisivi come ABC Television, case di produzione come Pixar e molto altro ancora.
Naturalmente, tra le previsioni dell’analista e le effettive strategie di Cupertino potrebbe non esservi una reale sovrapposizione, anche perché la società già in passato aveva smentito una simile ipotesi, nonostante dal 2006 Steve Jobs abbia fatto parte proprio del board di Disney.