Sono passati esattamente 15 anni da quando, era il 21 dicembre 1996, Apple acquistò per 429 milioni di dollari (l’investimento a quel tempo più alto nella storia della casa di Cupertino) la piccola startup NeXT, l’azienda che era stata fondata da Steve Jobs nel 1985 alla quale faceva capo il sistema operativo NeXTStep, cioè quello che può essere considerato il progenitore di Mac OS X, il software divenuto emblema dei computer della Mela.
E così, giusto quindici anni dopo questa fusione di alto valore strategico, il gruppo californiano ha comunicato nella giornata di ieri di aver raggiunto l’accordo per l’acquisto di Anobit, un’azione israeliana attiva nella produzione di memorie flash che è già stata fornitrice di Apple per quanto riguarda alcuni chip dei vari iPad, iPhone e MacBook Air.
Le indiscrezioni erano circolate già nei giorni scorsi e l’affare sembrava ormai in dirittura d’arrivo, come effettivamente è stato. La cifra sborsata da Apple non è stata però comunicata, ma secondo alcune indiscrezioni dovrebbe aggirarsi tra i 400 e i 500 milioni di dollari.
I 200 dipendenti di Anobit passeranno pertanto sotto la direzione di Apple, la quale adesso potrà avere un maggior controllo diretto su tutta la filiera di produzione delle memorie flash che andranno a essere implementate nei suoi prodotti, con la possibilità che arrivino in futuro componenti progettati “su misura” per Cupertino, con tecnologie esclusive potenzialmente in grado di offrire dei vantaggi competitivi sul mercato.