Non lo fa pubblicamente, ma lo fa almeno attraverso il servizio di assistenza ai clienti: Apple ammette che il problema di ricezione dell’iPhone 4 è un problema legato all’hardware del telefono. Ed è questa una ammissione dolorosa, poichè implica l’impossibilità di una risoluzione software e, soprattutto, l’impossibilità di un intervento immediato: interrompere le vendite del telefono in questa fase potrebbe avere un grave impatto sull’immagine e sul mercato del telefono di Cupertino.
L’ammissione Apple giunge in seguito alle pressioni di Gizmodo sul servizio clienti, da cui la risposta che giunge in queste ore è diversa nei toni rispetto al passato. Apple ora non aggira più l’ostacolo, ma si trova costretta invece ad ammettere quel che a tutti era sembrato ovvio anche al di là delle evoluzioni linguistiche adoperate per spiegare quanto successo: l’update promesso al software non risolverà in alcun modo il problema hardware del telefono e, soprattutto, non migliorerà la ricezione da parte dell’antenna del telefono.
L’iPhone 4 nasce con un peccato originale, quindi. I filmati comparsi su YouTube hanno firmato la condanna. Apple ha dapprima glissato, poi ha spiegato che il problema era relativo a zone con bassa ricezione, quindi ha esteso il problema anche ad altri telefoni concorrenti, infine ha promesso un update al firmware per correggere un difetto nella rappresentazione della potenza del segnale. Ma i sospetti che qualcosa di più serio fosse a conoscenza del gruppo è emerso fin dall’inizio: fin da quando il gruppo ha usato il keynote di Steve Jobs per promuovere una cover (che, annullando il contatto delle dita con l’antenna, consente di salvaguardare la ricezione), fin da quando gli errori di comunicazione hanno spinto il gruppo all’angolo forzando una maldestra difesa del telefono.
Apple ha promesso l’update «entro poche settimane», ma è a questo punto chiaro il fatto che non sarà in alcun modo utile a risolvere il problema. Agli utenti che hanno acquistato il telefono non rimangono che poche soluzioni a disposizione: impugnare il telefono in modo differente («hold different» è l’ironico appellativo che Apple si è meritata in questi giorni), adoperare una cover (quella Apple costa 30 dollari, ma Gizmodo ha aperto una petizione affinché venga distribuita a titolo gratuito) oppure operare la scelta estrema di riconsegnare il telefono ottenendone il rimborso promesso nell’ultimo comunicato stampa ufficiale diramato.
Forte ed significativo il commento di Neowin sul caso: l’antenna è per l’iPhone 4 quel che il “Red ring of death” è stato per la console Xbox. Ora Apple dovrà affrontare la difficile sfida per salvare l’immagine, evitare i problemi derivanti dalle class action e partorire un nuovo telefono privo del problema. Entro pochi giorni il gruppo comunicherà l’ultima trimestrale di cassa e l’ennesimo bilancio positivo coprirà ogni dubbio: Apple ne uscirà indenne, ma l’iPhone 4, il telefono che avrebbe dovuto uccidere la concorrenza segnando l’ennesimo successo del gruppo di Cupertino, potrebbe passare alla storia come un clamoroso buco nell’acqua. Un buco, però, che Cupertino sta comunque vendendo a milioni di utenti.