La tanto attesa rivoluzione musicale potrebbe essere in dirittura d’arrivo. Alla prossima WWDC, sebbene non tutti gli analisti siano d’accordo con questa previsione, Apple potrebbe finalmente togliere i veli dal suo servizio di streaming musicale. Un Apple Music, successore di Beats Music, integrato a livello di sistema operativo. Nel frattempo, però, la Mela ha inaugurato una fitta campagna assunzioni per l’universo iTunes.
Gli annunci di lavoro sono apparsi nella giornata di ieri sulla versione statunitense del sito Apple. Dato l’enorme numero delle inserzioni, si sospetta che alla base vi possa essere una grande opera di rilancio del mondo iTunes, sia con le vendite di brani e altri contenuti musicali, sia per lo streaming di iTunes Radio. In particolare, l’azienda californiana si svelerebbe particolarmente interessata al miglioramento degli strumenti di ricerca, nonché della scoperta di nuovi brani su iTunes Store.
La testata AppleInsider ha passato al vaglio la gran parte degli annunci, scovando dei dettagli interessanti, forse utili per anticipare la direzione che iTunes prenderà per il futuro. Fra questi la ricerca di un ingegnere che posta “aiutare a costruire la prossima generazione degli strumenti di ricerca”, affinché l’esperienza d’uso finale del consumatore sia la più piacevole possibile. Vi sarebbero quindi ben cinque alte posizioni aperte per la candidatura, il tutto per “costruire delle feature avanzate che guidino iTunes Store”. Non solo sul negozio reale, però, ma anche nell’ambiente digitale di iTunes Genius, iTunes Match e proprio iTunes Radio.
La lunga lista di inserzioni non permette di ottenere informazioni dirette sulle strategie di Cupertino, quindi rimangono sostanzialmente valide le informazioni emerse sino a oggi. Sembra che la mela voglia includere su iOS e OS X un servizio di streaming musicale, con prezzi dai 7 ai 0 dollari mensili, così da abbattere il confronto con rivali celebri come Samsung. Contestualmente alla musica sul cloud, entro l’autunno l’azienda potrebbe lanciare il suo primo bouquet di canali TV tutti in streaming, forse per sottrarre abbonamenti alla classica trasmissione via cavo.