La Corte Suprema degli Stati Uniti nella giornata di ieri ha abbattuto il DOMA, il Defence Of Marriage Act che nel 1996 ha reso i matrimoni omosessuali incostituzionali, e Apple non ha tardato a comunicare la sua più piena soddisfazione. Ancora una volta, Cupertino si rivela una società molto attenta ai diritti della comunità LGBT.
Con una votazione 5-4, la Corte Suprema ha riconosciuto l’uguaglianza del matrimonio per ogni cittadino a stelle e strisce, senza distinzione di genere e tendenza sessuale. Così facendo, ha reso ammissibile il matrimonio gay agli effetti della Costituzione e aperto la strada per la sua istituzione in quegli stati nordamericani che ancora non lo prevedono. Apple, già da tempo impegnata in serie battaglie LGBT, ha affidato il proprio commento alla redazione di All Things D:
«Apple supporta fermamente l’uguaglianza del matrimonio, la consideriamo una questione di diritti civili. Applaudiamo oggi la decisione della Corte Suprema.»
Lo scorso febbraio la società di Cupertino si è schierata apertamente a favore del matrimonio omosessuale, unendosi a un gruppo nutrito di altre aziende statunitensi pronte a manifestare affinché la Corte Suprema si esprimesse in modo positivo sulla questione. Per Apple, in particolare, quella del matrimonio fra persone dello stesso sesso non è solo una questione di diritti, ma anche di qualità del lavoro e di piena protezione dei dipendenti. Secondo la Mela, infatti, le minoranze prive di diritti non solo faticano più degli altri nell’aver accesso a un’occupazione dignitosa, ma il loro rendimento ne risente dati gli eventi extra-business svilenti a cui sono continuamente sottoposti. Inoltre, l’assenza di una regolamentazione delle coppie di fatto renderebbe molto difficile il recruiting di alcuni dei migliori lavoratori sulla piazza, spesso spaventati nel cambio del posto di lavoro per l’ansia di essere sottoposti a ritorsioni pubbliche e private derivanti dal loro orientamento sessuale.
Sono anni, tuttavia, che Apple supporta attivamente le istanze della comunità gay. Oltre ad aver donato denaro e supporto logistico contro la Proposition 8, il provvedimento che ha reso per un breve periodo i matrimoni omosessuali illegali in California, il gruppo ha partecipato alla campagna “It Gets Better” contro il bullismo omofobico. In un filmato, ancora oggi disponibile su YouTube, ha raccontato l’esperienza dolorosa di individui omosessuali e transgender vessati in passato, di stanza ora in quel di Cupertino.