Quando si ascolta la propria musica preferita, non vi è niente di più noioso che un paio di auricolari pronto a cadere anche al minimo movimento. Un fastidio che diventa quasi una vera e propria tortura quando si corre o si pratica un allenamento in palestra, poiché le cuffiette tendono sempre a fuoriuscire dal loro alloggiamento. Fra qualche tempo, tuttavia, la noia potrebbe essere soltanto un ricordo: Apple ha infatti brevettato degli auricolari capaci di rimanere saldamente in posizione nell’orecchio.
Il brevetto in questione non risulterà forse una novità nell’immenso oceano degli accessori, dove già altri produttori hanno adottato le più singolari strategie per garantire un workout privo di stress. La soluzione di Cupertino, tuttavia, sembra sulla carta più elegante e versatile, poiché non fa ricorso a nessuna struttura di supporto, come ganci e aste da poggiare dietro l’orecchio.
Nella registrazione presentata all’US Patent and Trademark Office, il gruppo californiano illustra degli auricolari dotati di un apposita estremità ricurva, probabilmente in plastica, quel tanto che basta per creare un piccolo spessore affinché lo strumento rimanda saldo nel padiglione auricolare. Sebbene anche le cuffiette in-ear sfruttino un sistema analogo, con delle estremità in gomma o in lattice pronte a far aderenza nel condotto uditivo, la proposta di Apple si applica anche a normali auricolari affinché non risultino completamente coprenti dei rumori esterni. Il tutto, tramite il solito stile minimalista che contraddistingue l’azienda, per dei device che apparentemente possono funzionare sia via cavo che tramite comunicazioni wireless.
Al momento, non è dato sapere se e quando Apple deciderà di rilasciare sul mercato questi auricolari, anche perché il brevetto non appare estremamente recente. Inoltre, non bisogna dimenticare che, con l’acquisizione di Beats, la Mela si ritrova oggi a distribuire un nugolo ben nutrito di cuffie e auricolari correlati, quindi non è da escludersi non voglia sovrapporsi alle linee già esistenti. Non resta che attendere, di conseguenza, un’eventuale mossa dalla California.