Apple va in controtendenza e, in un mercato che predica l’apertura come un dogma irrinunciabile, rafforza gli strumenti per blindare il proprio sistema operativo Mac OS X facendo in modo che lo stesso sia utilizzabile solo e soltanto su macchine Apple. La cosa è venuta a galla nel momento in cui si è venuto a sapere di un brevetto registrato dall’azienda di Cupertino nell’Ottobre 2004 e tale da proteggere tale dualismo hw/sw nel momento in cui il cuore Apple sta per diventare Intel. Il brevetto in questione è identificato dall’Ufficio Brevetti statunitense al numero 20050246554 e denominato «system and method for creating tamper-resistant code».
Una analisi approfondita del brevetto evidenzia un importante distinguo. Il testo introduce infatti un nuovo approccio alla tutela del software e dell’hardware del gruppo: tramite varie tecniche risulterà impossibile installare Mac OS X su un qualsiasi personal computer, ma nel contempo su hardware Apple potranno girare anche altri sistemi operativi estranei alla produzione di Cupertino. In pratica con un Macintosh si potrà usare tanto Mac OS X quanto Windows o Linux, ma nel contempo Mac OS X sarà impossibile da sfruttare su altri hardware non-Apple.
La mossa indica una strategica scelta volta a difendere Mac OS X senza rinunciare però alla tutela del proprio comparto Macintosh. Gli strumenti per ottenere tale effetto sono tali per cui il controllo verrà affidato ad offuscamento del codice («tamper-resistant») e controlli incrociati di numeri di serie. Tali espedienti dovranno essere in grado anche di aggirare l’attività di eventuali emulatori in grado di far girare Mac OS X su supporti non previsti dalle strategie dell’azienda.