Lo scorso venerdì Apple ha messo a segno un nuovo colpo di assoluta importanza nella sua battaglia contro Samsung: il giudice Koh ha infatti stabilito un’ingiunzione, valida per gli Stati Uniti, nei confronti del Galaxy Nexus, smartphone Android realizzato in partnership con Google, in quanto violerebbe alcuni brevetti della mela morsicata, arrecandole inoltre danno sottraendole fette di mercato. Come prevedibile, però, il colosso asiatico non è rimasto con le mani in mano ed ha subito presentato una richiesta di appello.
La volontà di Samsung è che l’ingiunzione venga blocca quanto meno fino al termine del ricorso in appello, permettendo così al gruppo di commercializzare il dispositivo entro i confini del paese a stelle e strisce. Apple, d’altro canto, per trasformare in realtà il blocco ha soltanto da mettere sul piatto i 96 milioni di dollari imposti dalle autorità come garanzia per gli eventuali danni arrecati a Samsung qualora il ricorso di quest’ultima dovesse ribaltare la sentenza del giudice Koh.
Una strategia, quella dell’azienda sudcoreana, che ricalca quanto già messo in atto con il Galaxy Tab 10.1, bloccato negli USA da un’ingiunzione del tutto simile proprio durante il fine settimana precedente alla nuova sentenza favorevole al gigante di Cupertino. Quest’ultimo è così riuscito a mettere a segno due colpi in grado potenzialmente di mettere in ginocchio l’economia di quello che ad oggi rappresenta il suo principale rivale nel mercato mobile: gli Stati Uniti rappresentano di fatto un territorio di assoluta importanza nello sviluppo di una società operante nel settore dell’elettronica di consumo quale Samsung ed il blocco di due dispositivi di fascia alta quali il Galaxy Tab ed il Galaxy Nexus potrebbe rappresentare per il produttore asiatico un colpo difficile da digerire (l’ultima seduta in borsa ha visto il titolo Samsung perdere un punto e mezzo percentuale proprio in conseguenza di quanto accaduto).
L’ultima parola, però, spetta ora alle autorità, con i legali di Samsung pronti a dimostrare l’illegittimità delle sentenze che intendono respingere i due suddetti device al di fuori dei confini degli USA. La battaglia tra i due giganti dell’high-tech, insomma, continua senza sosta e sembra ora esser pronta ad entrare in una nuova fase. Le trattative amichevoli non hanno mai sortito risultati, dunque ogni ulteriore passaggio verrà scritto in sede processuale.